Enogastronomia/

Caffè espresso patrimonio Unesco, una candidatura partita da Firenze

Il professore Mauro Agnoletti coordinatore del dossier per avanzare la richiesta, in Toscana da tempo la cultura della tazzina si è fatta strada nel grande pubblico tra scuole e specialty coffee

caffè bar colazione

Parte simbolicamente da Firenze la candidatura all’Unesco del caffè espresso italiano per essere riconosciuto patrimonio dell’umanità. A coordinare il pool di esperti chiamati ad avanzare la richiesta con l’annesso dossier il professore dell’Università di Firenze Mauro Agnoletti.

Una candidatura in grado di dare forte risalto all’Italia come come polo mondiale in termini di produzione alimentare di qualità e di cultura del cibo: non produciamo caffè eppure siamo riusciti a imporre questa nostra elaborazione della materia prima a tutto il mondo. Dopo più di un anno di riunioni e mediazioni – sottolinea Agnolettiil dossier, che sarà ora presentato alla commissione nazionale UNESCO, rappresenta anche un bell’esempio di ritrovata unità dellle diverse identità del nostro paese intorno un dei tanti elementi forti della sua culturale alimentare”.

Il professore dell’Università di Firenze tiene a sottolinea come il rito del caffè, per i motivi più svariati: sociali, storici, culturali, economici hanno sempre coinvolto tutto lo Stivale. Tutti elementi alla base della candidatura Unesco.

Mauro Agnoletti, professore della Scuola di Agraria dell’Università di Firenze – © FAO/Giulio Napolitano

La tradizione del caffè unifica città come Venezia dove nasce il Caffè Florian, primo luogo dedicato alla degustazione di questa bevanda, con Napoli, dove il caffè è particolarmente radicato nella tradizione tanto da avere assunto una sua ‘specificità culturale’, ma è presente con declinazioni diverse in tutto il nostro paese” sottolinea Agnoletti.

Il lavoro maggiore, per il pool di esperti, è stato riunisce a “unificare due documenti che rappresentano culture e tradizioni diverse del caffè e valorizzare in un solo testo l’origine storica del caffè che si colloca nel Nord Est dell’Italia in particolare a Trieste, luogo di arrivo dei primi sacchi di caffè dopo l’assedio di Vienna da parte dei turchi, e Venezia, con Napoli dove esiste forse la più forte comunità emblematica del caffè, che l’ha trasformato in un rito simbolo della cultura popolare campana a cui spesso si associa il caffè al momento di degustare la bevanda anche nel resto d’Italia”.

Negli ultimi dieci anni il nome di Firenze ha assunto un ruolo centrale nel mondo del caffè espresso italiano. La presenza sul territorio di coffee expert di fama come Francesco Sanapo (Ditta Artigianale) e di Andrej Godina, autore di molti libri e di prestigiose consulenze, ha contribuito a diffondere in riva all’Arno la cultura della tazzina in una terra da sempre dedita al vino.

A Firenze esistono una Scuola del Caffè nel convento di Sant’Ambrogio a Firenze per iniziativa di Ditta Artigianale e l’Accademia del Caffè Espresso, nata dall’esperienza de La Marzocco: quest’ultima è una delle aziende produttrici di macchine da caffè più famose al mondo. Non solo: sia a Firenze che nei vari centri della Toscana tante le microtorrefazioni e le realtà note fuori anche dei confini regionali e i locali dove oggi è facile poter assaggiare gli specialty coffee. Insomma la cultura del caffè, a riprova di quanto sia fondata la richiesta avanzata all’Unesco, ha fatto breccia anche in Toscana.

I più popolari su intoscana