Uno stilista non pone mai limiti alla creatività. Una libertà assoluta a cui non hanno rinunciato neanche i nuovi designer dell’Istituto Modartech, freschi di laurea e con progetti e modelli già degni di affacciarsi al mondo del fashion. Nelle loro tesi si rincorrono idee legate all’upcycling e il ritorno alle origini con le antiche lane garfagline.
Non mancano materiali insoliti come il marmo bianco di Carrara tanto caro a Michelangelo per rendere uniche scarpe e borse. E ancora le più avanzate tecnologie della rigenerazione dei tessuti e della biorobotica. Le collezioni ideate, sviluppate e prodotte dagli studenti del corso in Fashion Design di Istituto Modartech, hanno superato lo scoglio della discussione della tesi con i loro ideatori. Questa settimana a ricevere il diploma di laurea sono stati 24 studenti della scuola di alta formazione di Pontedera.
“Rispetto all’anno scorso – dichiara Alessandro Bertini, direttore Istituto Modartech – siamo passati da nove a 34 tesi di laurea, di cui 24 a gennaio e le restanti nella sessione di marzo: un risultato che conferma la crescita dell’istituto e del network di imprese e partner che conta circa 700 aziende. Un sistema che ci ha permesso di mantenere un tasso di job placement dell’87% anche in un periodo così insolito”.
A riprova dell’attenzione che gli studenti del Modartech riescono a richiamare, le collaborazioni con imprese e partner raddoppiate fino ad arrivare a un totale di 160 realtà imprenditoriali coinvolte e oltre 120 stage attivati. Gli studenti hanno intrapreso collaborazioni con: Armani, Scervino, Loro Piana, Max Mara, Roban’s, Cafè Noir, Gruppo United Tanneries, Gruppo Florence, Fashion News Magazine, Marni, Alberta Ferretti, per citarne alcuni.
I designer di domani si sono fatti conoscere da head hunter e talent scout sulle passerelle di Alta Roma, Milano Fashion Week, Micam, Graduate Fashion Foundation a Londra. Diversi anche i riconoscimenti ottenuti in ambito internazionale: il Mittelmoda The Fashion Award – Pattern Maker Award by Lectra e il Vogue Talents Award.
Outfit inclusivi, abiti senza taglia e no gender per consentire a tutti di sentirsi a proprio agio nel proprio corpo, emergono dai progetti di tesi dei laureandi, al termine di tre anni di studi, tra teoria e pratica, lezioni accademiche ed esperienze nel mondo del lavoro.
Non mancano i materiali che non ti aspetti: il marmo bianco di Carrara per creare accessori-scultura nel progetto di laurea di Sara Vannucchi, la collaborazione con l’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna per creare una collezione inclusiva verso le disabilità, a cura di Emilia Torcini. Guardano al cinema, ai comics e agli avatar digitali gli outfit di Niccolò Salvetti, selezionati per competizioni e vetrine internazionali insieme a quelli di alcuni compagni di corso.
Saranno protagonisti a Firenze Home Texstyle, a inizio febbraio, i materiali realizzati da Sara Pupi su antichi telai, con fibre vegetali e tanto lavoro manuale. Tessuti biodegradabili e rigenerati, lavorazioni a mano e tinture naturali per la collezione slow fashion di Sara Giannini, già protagonista nel docufilm Stracci. Solo cuoio toscano sostenibile, lavorato a mano in sinergia con artigiani e produttori locali, per gli outfit ideati da Elena Giaccai. Rigenerazione e upcycling da Chiara Menapace che usa cappotti vintage per creare una linea di accessori. Tutti progetti che interpretano al meglio la filosofia di Modartech.