Ardengo Soffici è stato pittore, scrittore e storico d’arte. Fondatore con Giovanni Papini della rivista L’Acerba da molti considerata il manifesto futurista dell’Italia della Prima Guerra Mondiale, è stato indubbiamente uno dei personaggi più importanti del Novecento. Nacque a Rignano sull’Arno nel 1879, ma trascorse tutta la sua vita a Poggio a Caiano. E nel comune mediceo dove Soffici si trasferì dopo un soggiorno a Parigi che gli valse gli incontri con i maggiori protagonisti dell’avanguardia francese, da Picasso, ad Apollinaire a Max Jacobs, Braque, il museo a lui dedicato è uno dei più apprezzati di tutta la zona del Montalbano.
E da questo mese la collezione del museo si arricchisce di tre nuove opere dell’artista.
L’amministrazione comunale, infatti si è aggiudicata all’asta una lettera autografa di Ardengo Soffici a Giuseppe Prezzolini su carta intestata della Rivista Lacerba datata 1913, un disegno ad inchiostro del 1975 e un soggetto a tempera e inchiostro dei primi anni del Novecento . La direttrice del museo Giulia Ballerini ha preso parte personalmente alle due aste pubbliche (una con la casa d’Aste Pandolfini di Milano e l’altra con la casa d’Aste Farsetti di Prato) che hanno permesso al museo di accrescere il proprio patrimonio sull’artista.
“Siamo molto contenti – ha dichiarato il sindaco di Poggio a Caiano, Francesco Puggelli – perché nel giro di poco tempo abbiamo messo a segno due importanti colpi che vanno nella direzione di rafforzare il patrimonio della nostra comunità e valorizzare il Museo dedicato a Soffici, per Poggio motivo di lustro e orgoglio e forte attrattore turistico insieme alla Villa Medicea patrimonio Unesco”.
Le tre opere acquistate all’asta
In ordine cronologico la prima opera acquistata è una “Lettera autografa di Ardengo Soffici a Giuseppe Prezzolini su carta intestata della Rivista Lacerba”, datata 1913. Appartenuta agli eredi Prezzolini, la lettera è di particolare interesse perché contiene un riferimento storico a Bonistallo, località del Comune di Poggio, ma soprattutto per la presenza sul retro di uno schizzo per la copertina della rivista “Cubismo e oltre”, sempre di Soffici.
La seconda opera che il Comune si è aggiudicato per 3.500 euro è “Studio per donna alla toilette”, del 1912, un disegno ad inchiostro già esposto nel 1975 alla Villa Medicea, nell’ambito della mostra dedicata ad Ardengo Soffici. “Presso il nostro museo – ha affermato la direttrice Giulia Ballerini – sono conservate xilografie e monotipi in stile cubofuturista, con soggetto analogo a quello ritratto nell’opera che abbiamo acquisito, ma fino ad oggi nessun disegno di nostra proprietà. L’acquisto che siamo riusciti a fare ci consentirà quindi di supplire a questa mancanza, rendendo la collezione più ricca”.
La terza opera, acquisita per 6.200 euro, è “Studio per la potatura”, del 1907, un soggetto a tempera e inchiostro: “Questo soggetto giovanile – spiega la direttrice – realizzato nell’anno zero di Soffici pittore, rientrato definitivamente da Parigi e stabilitosi a Poggio a Caiano, sarà sviluppato in un importante dipinto a olio sempre del 1907 e in diversi disegni in cui è ripreso questo lavoro dei campi. In occasione di una cartella con sei litografie stampata nel 1962, Soffici tornò sull’antica inquadratura, con uno studio preparatorio per l’edizione grafica ed il nostro Museo conserva quest’opera nella sua collezione permanente. Questa acquisizione ci offre quindi un interessante confronto tra la produzione iniziale e quella finale dell’artista”.
Il museo Ardengo Soffici di Poggio
Inaugurato il 16 maggio 200, il museo Ardengo Soffici possiede una mostra permanente delle opere dell’artista e un centro studi dedicato alla sua conoscenza. Fortemente voluto e poi diretto fino alla sua prematura scomparsa nel novembre 2019 da Luigi Corsetti, studioso, appassionati e profondo conoscitore dell’opera di Soffici , oggi il museo Soffici è guidato da Giulia Ballerini, studiosa di storia dell’Arte e da sempre collaboratrice di Corsetti. I dipinti di Soffici, custoditi in diverse raccolte pubbliche e private, sono presentati in rassegna estesa, dal 1904 agli anni Sessanta, ricostruendo così l’iter pittorico dell’artista. Dal museo si può accedere ad una biblioteca specializzata con le prime edizioni delle opere a stampa dell’artista toscano, una raccolta della bibliografia critica, la collana completa delle riviste da lui dirette o alle quali collaborò (in particolare Leonardo, La Voce, Lacerba, Rete Mediterranea, Galleria) e un archivio d’immagini e documenti a lui riconducibili.