Attualità/

Morto l’archistar “fiorentino” Richard Rogers che (ri)progettò Scandicci

Nato a Firenze nel 1933, Rogers era di origini britanniche. Fu teorico della “Città compatta”, collaborò con Renzo Piano e soprattutto ridefinì l’urbanistica di Scandicci

Richard Rogers - © Ansa

L’architetto italo-britannico Richard Rogers è morto all’età di 88 anni. Vincitore del premio Pritzker 2007 e autore con Renzo Piano di opere come il centro “Georges Pompidou” di Parigi, Rogers era nato a Firenze il 23 luglio del 1933 da genitori di origini britanniche, poi tornati in Inghilterra con lo scoppio della Seconda guerra mondiale.

Da Scandicci a Parigi

Teorico della “Città compatta” e dell’importanza degli spazi pubblici, l’architetto Richard Rogers era tra i più importanti progettisti al mondo, e proprio nella terra natìa viene ricordato dai Comuni di Scandicci e Firenze per il grande lavoro urbanistico fatto a Scandicci, che lui trasformò da dormitorio-satellite di Firenze con 50mila abitanti, a città con una sua identità autonoma: un suo “caso scuola” di progettazione, come lo definiva lui stesso, perché seguito integralmente, dalle fasi delle scelte urbanistiche al disegno finale di ogni singolo progetto, volume per volume, edificio per edificio, spazio per spazio.

I cittadini al centro

Rogers metteva l’accento sull’importanza per i cittadini di avere servizi e relazioni sociali vicine al centro della propria vita. È per questo che nel 2003, a seguito dell’incarico conferito dal Comune di Scandicci, lo studio Rogers Stirk Harbour and Partners elaborò il masterplan urbanistico, in particolare del Nuovo Centro urbano. Richard Rogers firmò la nuova piazza Resistenza con l’auditorium, la fermata della tramvia, gli edifici, lo spazio pubblico, inaugurati poi nel 2013.

La “libellula” di Scandicci

“Ci ha lasciati Richard Rogers” ricorda l’attuale sindaco, Sandro Fallani. “La sua mano e la sua straordinarietà hanno cambiato l’architettura contemporanea e hanno segnato indelebilmente la trasformazione della città. Fu chiamato a disegnare con un masterplan il nostro centro urbano, disegnando la ormai famosissima ‘libellula’, che è il modello su cui si basano le grandi trasformazioni di Scandicci a cominciare dalla spina dorsale del tram, del parcheggio scambiatore, della piazza civica, del parco urbano che sta nascendo, dell’area del Turri e tutto il rafforzamento pedonale che da piazza Resistenza si snoda verso piazza Matteotti e verso piazza Di Vittorio. Rogers ha dato a tutti noi la forza del cambiamento e la bellezza della trasformazione che stiamo vivendo”.

Un prestigioso curriculum

Dalla vicina Firenze il sindaco Dario Nardella ha aggiunto: “Si è spenta una luce nell’architettura internazionale. Richard Rogers è stato uno dei maggiori ‘archistar’ mondiali e ha ‘ridisegnato’ molti skyline delle principali capitali. A Scandicci ha progettato il nuovo centro urbano. Il suo nome è legato ad avveniristici progetti architettonici come il Centre Pompidou a Parigi, le Torri dei Lloyd’s e il Millennium Dome a Londra, l’edificio della Corte europea dei diritti dell’uomo a Strasburgo, gli uffici a Berlino in Potsdamer Platz, un terminal all’aeroporto Barajas di Madrid e il Three World Trade Center a New York”.

L’architettura sociale

“Richard Rogers era un fiorentino, un illustre fiorentino. Malgrado avesse lasciato la città negli anni della guerra, per tutta la vita è rimasto estremamente legato a questo nostro territorio” ha detto Alessandro Sorani, presidente di Confartigianato Firenze. “La sua opera ha dato un contributo fondamentale al rilancio dell’hinterland fiorentino, in special modo a quello di Scandicci. Il Centro Rogers è un volano di sviluppo non solo architettonico, ma anche sociale, dell’intera area. Scandicci è un esempio della capacità del nostro territorio di rilanciarsi e di guardare avanti: il centro Rogers e la tramvia testimoniano lo spirito lungimirante di una comunità. Scandicci ha saputo e sa raccontarsi, anche grazie al coinvolgimento di archistar come Rogers”.

I più popolari su intoscana