Performance multimediali, festival musicali e di poesia, spettacoli in vigne e uliveti, concerti nelle aziende, grandi figure leonardiane sulle colline e visibili dall’alto, cinema itineranti, mostre di fotografia sensoriali. Vinci si candida a Capitale italiana della Cultura 2024 e presenta un nutrito dossier per sostenere la sua richiesta. Un progetto basato sull’idea della ‘Cultura dell’impossibile‘ che si propone di reinterpretare il genio di Leonardo in una visione contemporanea e inaugurare un rilancio del territorio basato su arte e ricerca, innovazione e nuove competenze, paesaggio, internazionalizzazione.
Lo scorso 19 ottobre il Comune di Vinci ha depositato formalmente al ministero della Cultura il dossier: entro il 18 gennaio 2022 sarà resa nota la lista dei 10 finalisti, ed entro il 15 marzo sarà proclamata la Capitale della Cultura 2024. “E’ giunto il momento di immaginare Vinci come destinazione turistica accogliente, intelligente, sostenibile, ricca di stimoli e di piacevolezza e come luogo in cui le conoscenze si attivano per immaginare nuove applicazioni. La candidatura nasce dalla necessità di superare quell’approccio meramente celebrativo, per trasformare le politiche culturali in elemento strutturale di crescita economica – spiega il sindaco di Vinci Giuseppe Torchia – L’eredità di Leonardo ci porterà a valorizzare i talenti di questo territorio e l’attitudine imprenditoriale, in un’ottica di crescita sostenibile e di rispetto per le risorse ambientali globali”.
La candidatura, elaborata con la società Itinerari paralleli conta sul sostegno di soggetti pubblici, privati e no profit e vuole stimolare l’osservazione, la meraviglia e l’immaginazione attraverso un palinsesto di iniziative che avranno il loro centro nelle Officine dell’Impossibile, una rete di luoghi diffusi e spazi interattivi nell’Empolese Valdelsa e nei Comuni del Montalbano.
“Il progetto punta al rilancio, nel dopo pandemia, di un processo di sviluppo economico e sociale del territorio, anche attraverso le risorse del Pnrr – afferma il vicesindaco e assessore alla Cultura Sara Iallorenzi – Occorre ripensare il concetto di cultura, interpretandolo non come elemento di mera attrazione turistica, ma come fattore decisivo di crescita individuale e collettiva per uno sviluppo sostenibile”.
“Non è un titolo apparente ma il riconoscimento del contributo che questa città ha dato e dà con il suo più illustre concittadino, e con la cura dei luoghi, della propria storia, del paesaggio – afferma Letizia Perini, consigliera delegata alla Cultura della Città Metropolitana di Firenze – La candidatura di Vinci si presenta, nel nome di Leonardo, ricca di innovazione e creatività, come viene sottolineato dai progetti che la sostengono. Con un filo conduttore: coniugare cultura e accessibilità, non solo per contemplarla ma per interloquire con essa”.
“Siamo contenti che questa opportunità sia stata estesa a tutto il territorio – commenta Alessio Falorni, presidente dell’Unione dei Comuni Empolese Valdelsa – Siamo convinti di poter accorpare una serie di iniziative di grande pregio per far vedere la poliedricità del nostro territorio e il grande patrimonio culturale che custodiamo. Non solo i nomi e le opere dei personaggi più famosi, dal Pontormo al Boccaccio, che si affiancano a Leonardo, rilevante è anche la consolidata tradizione del saper fare che si è tramandata nei secoli: abbiamo l’opportunità di valorizzare le industrie manifatturiere, modelli di innovazione che possono rappresentare la traduzione della creatività leonardiana in un orizzonte contemporaneo”.
Le iniziative per il 2024
Se Vinci sarà eletta capitale culturale, il via alle iniziative è previsto per il 13 gennaio 2024 con un grande evento inaugurale. Nei mesi successivi ci saranno performance multimediali, festival musicali e di poesia, spettacoli in vigne e uliveti, concerti nelle aziende, grandi figure leonardiane “disegnate” sulle colline e visibili dall’alto, cinema itineranti, mostre di fotografia sensoriali.
Il palinsesto “clou” del 2024 sarà preceduto da un “cartellone di avvicinamento” per il 2022-23 e da progetti volti a migliorare l’accesso dei cittadini e dei turisti ai luoghi della cultura della città, la vivibilità degli spazi urbani e degli spazi verdi, la partecipazione culturale attraverso eventi, convegni, iniziative rivolte a pubblici diversi, il grado di innovazione tecnologica del territorio.
Per questo la candidatura è legata anche ad alcuni progetti strategici, come lo sviluppo di una infrastruttura di mobilità leggera, la mitigazione del rischio idrogeologico dell’Arno, il potenziamento di progetti di economia circolare e investimenti nel digitale, tra cui una piattaforma integrata per i servizi territoriali.
“Il progetto vuole inserire la vocazione, che questo territorio ha ereditato da Leonardo, di costruire il futuro partendo della realtà esistente per creare realtà che ancora non esistono – commentano Paola Dubini, Sergio Galasso, Ilaria Morganti, coordinatori scientifici del dossier – Abbiamo costruito la candidatura attivando prima tavoli partecipativi con il territorio e immaginando poi una serie di attività che, a partire da gennaio 2022, andranno a riempire di significato le direzioni indicate nella fase di ascolto. Le Officine dell’impossibile (ospitate in edifici pubblici e imprese) saranno luoghi fisici di progettazione, di attivazione di progetti imprenditoriali, di formazione, di aggregazione di curiosità e di talenti. La varietà delle competenze presenti all’interno del comitato promotore, costituito da Istituzioni, enti di formazione, le principali imprese del territorio, è il punto di partenza per costruire l’impossibile”.