In occasione della Conferenza Internazionale della Cartografia che si tiene a Firenze dal 13 al 18 dicembre con esperti da tutto il mondo e appena in tempo per le vacanze natalizie gli Uffizi hanno riaperto dopo oltre 20 anni la sala delle carte geografiche.
Il restauro e il riallestimento dell’ambiente è durato due anni ed è costato 700 mila euro gran parte donati dai Friends of The Uffizi. Si entrerà al massimo in venti per volta: un semaforo computerizzato regolerà l’ingresso.
La sala è anche dotata di dieci sedili per fermarsi a godere dei dettagli delle carte geografiche e del soffitto. Inoltre un sistema di condizionamento con speciale calibrazione garantirà una climatizzazione costante.
Originariamente, questo spazio era una loggia, che venne successivamente chiusa. La sala venne allestita per volontà del cardinale e granduca Ferdinando I de’ Medici (1549 – 1609), che voleva uno spazio in cui esporre la collezione di strumenti scientifici.
La loggia venne chiusa e affrescata da Ludovico Buti: egli riprodusse alcune carte geografiche, che rappresentavano il Dominio vecchio fiorentino, l’isola d’Elba e lo Stato di Siena. Buti si basò sui disegni del cartografo Stefano Bonsignori.
Per il soffitto, Ferdinando fece adattare alcune tele di Jacopo Zucchi, a soggetto mitologico. Le opere erano precedentemente presenti nella sua residenza romana, villa Medici.
“Nella Sala delle Carte Geografiche affrescata sotto Ferdinando I abbiamo due grandi mappe – ha raccontato il direttore degli Uffizi Eike Schmidt – con oltre 1200 luoghi toscani raffigurati, sia del dominio antico quello di Firenze, che del dominio nuovo di Siena C’è un affresco dell’isola d’Elba e per la prima volta è esposto il grande commesso in pietre dure che raffigura Livorno come porto che per i Medici era di importanza strategica. Dalle finestre che prima avevano vetrate colorate, adesso finalmente si vede Firenze. Una vista spettacolare verso Santa Croce e San Miniato al Monte. Gli Uffizi sono stati costruiti sotto Cosimo I nel momento in cui Firenze da città stato divenne uno stato territoriale. Non dimentichiamo il soffitto, una cosa più unica che rara, allegorie del tempo e delle virtù che Ferdinando aveva a Roma prima di diventare Granduca che volle portare con sé a Firenze.”
Una curiosità: proprio in questa sala l’attrice Asia Argento sviene nel film del padre Dario Argento “La sindrome di Stendhal” del 1996.
Per quanto riguarda le prossime aperture Eike Schmidt ha dichiarato che nel 2022 apriranno le 14 sale dedicate agli autoritratti spostati dal Corridoio Vasariano e il Museo delle Icone Russe a Palazzo Pitti.
“È un’emozione il restauro della sala delle carte geografiche, è qualcosa di imponente. – ha detto il presidente della regione Toscana Eugenio Giani – Le carte geografiche, la geografia del Granducato è qualcosa che accompagna la storia di tutta la Toscana. Dall’amore di Cosimo de’ Medici che aveva cercato i migliori geografi per disegnare l’entità di una Toscana che oggi è la stessa di allora per almeno l’80% del suo attuale territorio. Pensate che i Lorena nel loro esilio si portarono dietro tante carte geografiche che oggi si trovano a Praga. L’identità della Toscana com’è oggi è nel patrimonio cartografico del Granducato”.