Presto sarà possibile navigare l’Arno a Pisa: entrano nel vivo le prime fasi di rilievo dell’alveo del fiume.
E’ il primo dei sette incarichi esterni di progettazione affidati dal Comune di Pisa a studi di architettura e ingegneria per fare rilievi, studi di fattibilità, progetti esecutivi delle opere idrauliche e valutazioni di impatto ambientale, preliminari alla realizzazione della la nuova via d’acqua.
L’azienda Terra&Aria di Lucca ha appena terminato le operazioni di rilievo topo-batimetrico dell’alveo fluviale con l’utilizzo di un mezzo nautico attrezzato, grazie alle quali è stato possibile scansionare tutto il fondo dell’Arno dalla foce fino all’ansa di Cisanello per un percorso di 18,5 km.
La Presidenza del Consiglio dei Ministri ha finanziato l’intero importo del progetto, pari a oltre 320 mila euro, a cui il Comune ha aggiunto altri 67 mila euro. Dopo queste fasi preliminari prenderanno il via le fasi successive, che saranno quelle dell’inizio dei lavori per realizzare le opere vere e proprie. Al termine dei lavori, come ultima fase, verrà emanato dalla Regione il decreto di navigabilità dell’Arno, che è atteso dalla fine dell’800.
“La scansione effettuata in questi giorni – ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici e alla navigabilità Raffaele Latrofa – ci permetterà tra circa un mese di avere a disposizione una restituzione grafica in tre dimensioni dell’intero tratto dell’Arno che si estende nel territorio comunale. Quello che presentiamo oggi è qundi il primo step per arrivare a programmare le opere idrauliche necessarie a rendere navigabile l’Arno. Il modello in 3D di cui disporremo a breve ci permetterà di calcolare i volumi di sabbia da scavare nel fondo, quindi valutare e programmare le opere di dragaggio da effettuare nelle varie sezione del fiume”.
“Oltre l’alveo del fiume – ha proseguito l’assessore – in questa fase viene anche scansionata tutta la parte dei lungarni e delle banchine, quindi avremo a disposizione una sezione completa del fiume e dei lungarni, da palazzo a palazzo, che sarà utile anche per programmare le successive opere collaterali di sviluppo del progetto, come la realizzazione dello Scalo della Cittadella, dei pontili galleggianti al Parco di San Rossore, e tutte le altre opere legate al tema del city branding e della promozione turistica della navigabilità”.
Come funziona la rilevazione dei fondali
L’imbarcazione è dotata di un sonar multifascio che è immerso sott’acqua e spazzola il fondo, rilevando la profondità in 480 punti, con un angolo di 120° di apertura.
Percorrendo varie strisce parallelamente lungo il fiume è possibile collezionare tutti i dati di profondità dell’alveo. Il risultato sarà un modello tridimensionale georeferenziato, il sistema infatti si avvale anche di due Gps che trasformano i punti in coordinate globali. Questo sistema viene controllato in tempo reale da due monitor che verificano i rilievi in corso.
“Quello che forniremo al Comune – hanno spiegato i tecnici di Terra&Aria – è un modello digitale del terreno, costituito da nuvole di punti georeferenziati, che poi vegnono tradotti in una mappa a colori dove si vedono le profondità diverse. Oltre a questo è stato effettuato anche il rilevo laser-scan di tutte le sponde, e infine proseguiremo sui lungarni, sulla parte stradale, passando anche qui con lo scanner, in modo da integrare anche con la parte dei palazzi e tutto quello che è intorno al fiume. Poi tutti i rilievi verrano inseriti e ricomposti nell’elaborato finale, ovvero nella ricostruzione in 3D in cui vederemo tutto: i palazzi, la strada, le sponde, la banchina e l’alveo del fiume dove si va sott’acqua.”