Sabato 6 novembre si sono incontrati in una riunione operativa al Teatro La Compagnia di Firenze la giunta regionale e i sindaci di tutta la Toscana, oltre ai rappresentanti di Anci e Upi per parlare dei progetti relativi al Pnrr.
Sei le missioni in cui dovranno essere investiti i fondi europei che ammonteranno a oltre un miliardo e mezzo: digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura; rivoluzione verde e transizione ecologica; infrastrutture per una mobilità sostenibile; istruzione e ricerca; inclusione e coesione; salute.
“Ho stimolato” i Comuni toscani “a fare molti progetti, perché quelli che non entreranno nel Pnrr possono entrare nei fondi strutturali 2021-2027″ della Ue ha affermato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana.
“Cercheremo di tradurre in fatti la progettazione a partire dal Pnrr, ma continuando con i fondi strutturali e con ciò che ha a disposizione la Regione”, ha spiegato Giani, dichiarandosi soddisfatto per gli esiti dell’incontro: “Ho visto molta costruttività nel lavoro dei sindaci – ha detto -, più che una riunione per discutere è stata una riunione operativa, e soprattutto ho visto un gioco di squadra al di là delle opzioni politiche e culturali”.
La proposta del presidente di Arci Toscana: più risorse per i Comuni
Avanti con la collaborazione con la Regione Toscana e con la cabina di regia sul Pnrr per portare avanti il lavoro già avviato, ma anche allarme per la mancanza delle risorse umane, tecniche e professionali necessarie a raggiungere gli obiettivi nei tempi previsti.
E quindi la richiesta al Governo di snellire al più presto le procedure, e la proposta alla Regione di finanziare l’utilizzo di competenze esterne. Sono questi i temi dell’intervento del presidente di Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni, che stamani ha partecipato all’incontro.
“Fin dallo scorso aprile Anci Toscana, anche insieme alla Regione, organizza momenti di formazione e informazione per i Comuni sul Pnrr, su tutti i settori che interessano gli investimenti e i progetti del Pnrr – ha spiegato Biffoni – Momenti che hanno permesso agli amministratori di iniziare a predisporre i loro progetti. Ma se il 2026 è l’anno in cui si dovranno rendicontare gli interventi, è indispensabile più coraggio per consentire ai Comuni di avere spalle più ampie per lavorare: penso alle assunzioni del personale, che hanno tempi lunghissimi, o alle relazioni con soprintendenze e altri enti statali per permessi e valutazioni. Dobbiamo cambiare passo, dare fiducia ai Comuni e snellire le procedure: altrimenti rischiamo che la fase progettuale vada presto in affanno”.
Da qui la proposta: “L’idea che stiamo elaborando con la Regione è quella di utilizzare anche risorse esterne per supportare i Comuni sui progetti del Pnrr. Penso in particolare ai centri più piccoli, con pochi dipendenti, che non hanno le strutture tecniche interne necessarie ad elaborare la realizzazione di una strada o di una scuola, e neanche possono tralasciare il lavoro quotidiano. Credo che in questo caso, con risorse dedicate – ha concluso Biffoni – per la progettazione ci si possa avvalere di soggetti privati, naturalmente che abbiano tutti i requisiti necessari”.