Come si può recuperare il territorio, renderlo sempre più sicuro e prevenire il rischio idrogeologico? Semplice: adottando un ulivo abbandonato. È questa l’idea innovativa di Ager Oliva, la startup di Pistoia che salva le piante dall’incuria e le porta a nuova vita.
In soli sei mesi, l’attività ha registrato numeri da record: adozioni raddoppiate, sei ettari di terreno risanati, 1.200 litri di olio pronti a essere consegnati ai sostenitori.
E non finisce qui. Ager Oliva ha adesso preso in gestione un nuovo uliveto nella campagna di Anchiano con un obiettivo ben preciso: proteggere gli alberi sopra la casa museo di Leonardo da Vinci e produrre l’olio che, un tempo, probabilmente gustava anche il Genio.
Numeri e nuovi progetti
La startup, partita lo scorso marzo, ha già curato 600 olivi e prevede di arrivare a oltre tremila il prossimo anno. Per il futuro, si conta di recuperare almeno 15 ettari di terreno così da valorizzare anche il patrimonio paesaggistico toscano.
“Siamo molto felici di questi risultati e dell’emozione che percepiamo negli occhi e nelle parole dei nostri sostenitori italiani e stranieri, siano essi aziende o privati – dichiara Tommaso Dami, fondatore della società –. Questi risultati ci portano sempre più vicini al nostro obiettivo: salvare quattro milioni di ulivi abbandonati. Non possiamo abbandonare le colline e gli ulivi dando un calcio alla storia, alla cultura e alla tradizione che contraddistinguono la nostra comunità come popolazione mediterranea“.
“Oggi abbiamo oltre dieci collaboratori – prosegue Dami –, età media 35 anni: tutti affiatati e disponibili. Possiamo dire di aver creato un’onda di emozione in un settore che si sente da troppo tempo in crisi. Non vediamo l’ora di incontrare di persona tutti i sostenitori al prossimo pic-nic nel 2022, magari proprio nel campo che vogliamo recuperare sopra la casa di Leonardo Da Vinci”.
Il recupero delle piante nelle terre di Leonardo da Vinci
Presto, infatti, potremo adottare gli olivi che ricoprono le colline di Leonardo. L’istituto Diocesano di Pistoia, che gestisce i terreni a Vinci, attorno alla casa museo del grande scienziato e artista toscano, ha affidato ad Ager Oliva tre ettari di terreno abbandonato da oltre dieci anni. Quel campo e quelle piante (circa seicento) torneranno a vivere e a produrre olio grazie a questo progetto ambizioso e di alto valore ambientale, sociale, agricolo e culturale.
L’idea di Ager Oliva
Salvare un ulivo e dare inizio all’adozione è facile. Sul sito di Ager Oliva si sceglie la zona geografica e addirittura la singola pianta. Con un contributo annuale si potrà poi dare il nome all’albero, che avrà il cartello in bella vista, fare visita alla pianta e ricevere olio d’oliva extravergine per ogni pianta adottata. Un’altra possibilità, sempre scegliendo l’ulivo ed il nome, è quella di regalarlo ai propri amici, familiari o ai dipendenti della propria azienda, regalando così un pezzo di terra toscana.
La procedura è la seguente: dopo il taglio di eventuali rami infestati e secchi, vengono falciati l’erba e i pruni intorno alla pianta, sistemati gli argini e le fosse limitrofe, tagliati quindi i polloni (rami sterili che tolgono nutrimento all’albero) che crescono alla base del tronco. Poi si passa alla concimatura organica delle piante. Molto spesso gli ulivi abbandonati presentano varie malattie e un’evidente mancanza di nutrimenti. Per questo si interviene con trattamenti biologici per eliminare il problema. Con la potatura, si ripristina la chioma dell’ulivo. Si porta così la pianta nella situazione ottimale per dare il frutto. Tra ottobre e novembre si raccolgono le olive e, in 24 ore, si portano in frantoio per la spremitura a freddo. Lo stoccaggio dell’olio avviene in tini di acciaio per non far modificare le qualità organolettiche, prima dell’imbottigliamento e della spedizione che avviene subito dopo la spremitura. A questo punto arriveranno a casa i litri di olio prodotti per pianta.