“Dieci borse di studio ad altrettante giovani laureate in lauree magistrali. Arricchire Firenze di arte pubblica con due murales dedicati a donne, di cui una a Margherita Hack, e ricollocare la statua dell’Elettrice Palatina in marmo firmata dal Salimbeni. Vogliamo portarla a Palazzo Vecchio”. Sono le tre proposte lanciate dal sindaco di Firenze Dario Nardella in occasione dell’avvio della quarta edizione di “L’eredità delle Donne”, festival sull’empowerment e sulle competenze femminili diretto da Serena Dandini in corso alla Manifattura Tabacchi di Firenze fino a domenica.
L’arte, un linguaggio universale
“L’arte è uno strumento potentissimo per parlare a tutti e per provare a smuovere coscienze e abitudini radicate”
Su ricollocare la statua dell’Elettrice Palatina, Nardella ha annunciato che questo potrebbe essere fatto magari “nella quinta edizione del Festival”. Del resto, ha aggiunto “l’arte è uno strumento potentissimo per parlare a tutti e per provare a smuovere coscienze e abitudini radicate. Pensiamo al grande quadro di Jenny Saville nel Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio, luogo dove al di là della bellezza degli affreschi e delle sculture è chiaro che si esalta con quelle immagini il potere maschile, tutto incentrato sul dominus, Cosimo I, con scene di battaglia e di violenza. Saville è la prima pittrice a posizionare un dipinto di quelle dimensioni in un salone dove gli uomini la fanno da padrone e quelle tre donne abbracciate che ha raffigurato sembrano volersi difendere proprio dalla violenza e dalla forza del potere maschile”.
Sui murales il sindaco ha affermato che “uno sarà nel Quartiere 4 e raffigurerà Margherita Hack, l’altro sarà in via Rocca Tedalda” e sarà dedicato ai diritti delle donne.