L’undicesima edizione dell’Internet Festival si chiude con un punto interrogativo. Il dibattito attorno ad Abel, l’androide dalle fattezze umane in grado di reagire alle emozioni, ha caratterizzato l’ultima giornata della manifestazione vedendo gli esperti divisi tra coloro che spingono per regolamentare l’uso dell’AI sotto il profilo giuridico e chi invece solleva dubbi e perplessità di carattere etico. “Intorno all’Intelligenza Artificiale – ha dichiarato Pasquale Stanzione, Presidente Autorità Generale Garante Protezione Dati Personali – ruotano questioni dirimenti per il nostro futuro. L’AI è una risorsa solo se inserita in un modello sociale democratico e antidiscriminatorio dove le garanzie giuridiche sono ferme”. “O l’Europa crea un mercato unico digitale o è destinata a soccombere a Cina e Stati Uniti” ha aggiunto Marco Scialdone, esperto di AI presso il MISE e docente dell’Università di Perugia. “Alle macchine manca l’esperienza dell’errore – ha fatto notare la filosofa Ilaria Gaspari – il fatto che siano programmate per non sbagliare invece è una mancanza enorme perché a volte è proprio dall’errore che si può evolvere: l’errore è rivelatorio”. “Le macchine dovrebbero aiutarci nel prendere decisioni e nelle attività quotidiane – sottolinea Mariarosaria Taddeo – ma la responsabilità morale resta all’essere umano”.
L’Internet Festival ha esplorato nel corso di quattro giorni le frontiere del digitale gettando uno sguardo al futuro. “Non possiamo pensare di fare nuove leggi senza tenere conto della nuova complessità del mondo dominato dal digitale che ha inaugurato una profonda rivoluzione di senso” è stato il monito del sociologo Derrick De Kerckove, tra i relatori intervenuti. In questi giorni a Pisa sono passati esperti di tecnologia, rappresentanti del mondo delle istituzioni, delle aziende e del sociale per esplorare la dimensione #phygital, parola chiave dell’edizione 2021, fusione di fisico e digitale: dalla musica in sharing alle degustazioni multisensoriali, fino alle forme d’arte più contemporanee con il live painting dello street artist newyorkese Gaia.
Alto il gradimento per gli appuntamenti in tema di identità di genere dentro e fuori dalla Rete, che hanno visto alternarsi dietro al microfono ospiti come l’avvocato e attivista per i diritti civili Cathy La Torre, la fumettista Fumettibrutti, e Jonathan Bazzi, finalista al Premio Strega con il romanzo “Febbre”. Tra le tematiche affrontate anche il Gender Gap nell’universo scientifico e tecnologico. “Sul totale di iscritti all’università – ha sottolineato Paola Velardi, informatica e docente alla Sapienza – la percentuale delle donne che sceglie materie scientifiche è solamente il 18%. Tra le ragioni di questo dato c’è anche il fatto che le società moderne non si rendono conto di cosa significhi l’informatica: ma fa parte della nostra quotidianità”. Un “problema molto serio”, lo definisce Luigia Carlucci Aiello, fondatrice e prima presidente dell’Associazione Italiana per l’Intelligenza Artificiale. “Per ridurre il gap è necessario agire fin dalle scuole medie e superiori”, ha dichiarato.
A Internet Festival è stato presentato anche il drone salva-boschi, servizio sperimentale che la Regione Toscana sta sviluppando per la prevenzione degli incendi boschivi grazie a riprese dall’alto condivise in un cloud accessibile alle amministrazioni locali. In ambito di nuove strategie digitali si è parlato anche di 5G: il nuovo standard per la trasmissione radio di dati consentirà infatti un deciso salto di qualità. “Occorre muoversi in modo uniforme e razionalizzato – ha spiegato l’assessore all’innovazione della Toscana, Stefano Ciuoffo – La Regione sta lavorando in questi mesi a una revisione della legge sulle radiocomunicazioni”.
Anche il turismo e la fruizione delle istituzioni culturali si evolvono. “L’esperienza digitale – ha dichiarato Francesco Palumbo, direttore Fondazione Sistema Toscana – crea le condizioni per un ritorno nel luogo della visita. La visita diventa interattiva e non più passiva. Il fruitore riceve il prodotto culturale, lo rielabora con i suoi device personali e lo restituisce alla comunità virtuale, producendo a sua volta cultura dando rinnovato valore all’opera”. “Gli strumenti innovativi – aggiunge Mattia Agnetti, responsabile Musei Civici di Venezia – consentono la verifica delle emozioni che i visitatori hanno quando si approcciano alle varie sale dei musei. In base ai risultati l’organizzazione può adattare, correggere e modificare la selezione delle collezioni. Ecco un buon esempio di interazione phygital tra fruitore e organizzatore”.
Una rivoluzione in ambito economico, invece, potrebbe arrivare dai bitcoin, “strumento capace di reggere agli urti, essendo un sistema decentrato e disintermediato, senza enti di emissione e regolazione, che si è sviluppato da solo e viene adoperato solo da chi accetta di utilizzarlo”, ha sottolineato Stefano Capaccioli, specialista in criptovalute e relative soluzioni giuridiche.
Al centro dell’11/a edizione anche le tematiche della sostenibilità, con l’installazione di Legambiente per riflettere su Climate Change e innalzamento dei mari, e l’intervento di Laura Vallaro, portavoce nazionale di Friday For Future. “Anche i colossi della tecnologia, che ricercano ed estraggono grandi quantità di risorse naturali per produrre i vari dispositivi hanno una grande responsabilità: serve un cambiamento di rotta”, ha ribadito al festival.
Moltissime le scuole coinvolte nel programma dei T-Tour, oltre 130 attività che hanno portato i giovanissimi a confrontarsi con le più svariate competenze digitali, compreso il nuovo bon ton da applicare ai social network, grazie a una app sviluppata dagli studenti di Istituto Modartech. A chiudere il programma degli appuntamenti culturali, tra proiezioni cinematografiche, incontri con i registi, momenti di satira e musica live, il videomapping delle Logge dei Banchi.
Più che soddisfatto dell’esito dell’undicesima edizione di Internet Festival è il suo direttore Claudio Giua, in particolare per due ragioni: “Anzitutto siamo riusciti a riportare l’evento in un ambito molto fisico, senza rinunciare alla dimensione all digital, o quasi, dello scorso anno, quando la pandemia stava riproponendo la propria massima virulenza. Inoltre, IF si identifica sempre di più con Pisa e la Toscana, grazie all’impegno delle istituzioni e degli atenei che lo sostengono con impegno e convinzione”.
Tutti in crescita i dati relativi alla rete fornita da Devitalia: durante il festival sono stati scaricati 4,6 TeraByte e caricati 3,1 TeraByte. Oltre 21.500 i dispositivi mobili autenticati alla rete del festival. Il 28% del traffico è transitato sui social network.