Uno scontro di civiltà: Antico Egitto, Giappone feudale e Antica Roma. Campo di battaglia l’Elysium dove i grandi guerrieri e imperatori morti in guerra dimoravano secondo la mitologia greca e romana. Non è la trama dell’ultimo libro di Valerio Massimo Manfredi ma il concept di un videogioco di nuova generazione basato sulla blockchain: Hexarchia. Dietro questo progetto innovativo, solo apparentemente ludico, c’è una start up pluripremiata: è la Overdroid di Carlo Moretti che ha mosso i primi passi all’università di Firenze e si è imposta in vari concorsi regionali e nazionali. Moretti è un laureato in Economia all’ateneo fiorentino con una tesi sulla blockchain e la proposta di regolamento Ue del settembre 2020. E’ lui il direttore esecutivo di Overdroid e del team fanno parte Denis Dellapasqua, Joseph Aliaga e Andrea Tomei. I quattro si sono conosciuti durante alcuni eventi all’università e hanno deciso di dare vita al progetto propedeutico al nuovo videogioco.
Il progetto ha mosso i primi passi prima nell’Incubatore Universitario Fiorentino, passando poi a Impresa Campus dove Overdroid è stato selezionato tra le dieci start up finaliste finendo per vincere il primo premio. C’è stato quindi l’accesso a un programma di accelerazione per start up seguito da un periodo di mentoring fino alla nuova competizione: StartUp Italia dove Overdroid viene selezionata tra le migliori realtà da tutte le università della Toscana. Overdroid poi approda al Premio Nazionale per l’Innovazione, la competizione nazionale più prestigiosa. Insomma un crescendo di riconoscimenti che la dice lunga sul valore della start up.
“Il progetto nasce nell’estate del 2019 con la chiara intenzione di portare innovazione nel mondo dei videogiochi su blockchain – racconta Carlo Moretti – . La tecnologia blockchain è ancora poco applicata al settore del gaming e purtroppo i giochi di solito non sono divertenti. Noi volevamo che il videogioco fosse divertente ma consentisse al giocatore il pieno controllo, oltre ad assicurargli volendo un guadagno“. Il primo prototipo del gioco era ispirato al risiko: “poi dopo mesi di validazioni abbiamo deciso di cambiare gioco ispirandoci al gioco degli scacchi. I combattimenti infatti avvengono su una scacchiera esagonale“.
Hexarchia è un videogioco di guerra e strategia dove i signori della guerra e gli imperatori, un uomo e una donna per ogni civiltà, si scontrano in avvincenti battaglie l’uno contro l’altro per il dominio di Elysium. “Sono disponibili due modalità: gratuita e competitiva. La prima è dedicata a chi vuole semplicemente divertirsi, mentre la seconda è per chi vuole guadagnare criptovalute -aggiunge Carlo – . Grazie ad Ethereum garantiamo ai giocatori la proprietà dei personaggi e degli equipaggiamenti che possono essere utilizzati nelle partite o liberamente scambiati e venduti sul marketplace del nostro sito. Tengo a sottolineare che viene premiata l’abilità dei giocatori, non è l’acquisto delle armi a essere determinante negli scontri tra guerrieri“.
Insomma Hexarchia svecchia il mondo dei videogame aprendo nuovi scenari grazie alla blockchain. Una nuova generazione di videogame che parte proprio da Firenze ma, a dispetto delle apparenze, non è solo un gioco.