Palloni da basket, colori sgargianti e forme geometriche. A Oste, nel comune di Montemurlo, il campetto da pallacanestro di via Palarciano si è trasformato nella più grande opera d’arte urbana della Toscana. A realizzarlo è stato lo street artist Moneyless, tra i principali protagonisti della scena internazionale dell’urban art astrattista, che ha dipinto il playground, i vialetti del parco e la cabina elettrica situata all’ingresso.
Restyling e riqualificazione
Il nuovo campo da basket, curato da GianGuido Grassi e realizzato dall’associazione Start – Open your eyes, rappresenta a tutti gli effetti un esempio ben riuscito di rigenerazione urbana e unisce sapientemente allegria, sport, socialità e condivisione: “L’artista è riuscito a trasformare un anonimo campetto da gioco in un luogo di bellezza, che invita a stare insieme e a vedere le cose in maniera meno grigia ma più a colori – ha dichiarato il sindaco Simone Calamai –. Un primo passo per pensare una nuova ‘Oste a colori’. Dopo i lunghi mesi di pandemia, che ci avevano privato anche della gioia di ritrovarsi nei giardini, questa inaugurazione ci fa guardare al futuro con fiducia“.
L’inaugurazione dell’area con Giacomo “Jack” Galanda
All’inaugurazione, che si è tenuta sabato 2 ottobre, era presente anche Giacomo “Jack” Galanda, ex cestista e medaglia d’argento alle Olimpiadi di Atene 2004, che ha fatto il lancio d’inizio al torneo con i ragazzi della Montemurlo basket: “È importante dare la possibilità ai ragazzi di giocare a pallacanestro all’aperto e di stare insieme. Questo campetto va vissuto, curato e copiato anche altrove“.
Il commento di Moneyless
“Per me è normale fare opere di queste dimensioni, ma è la prima volta che le realizzo a terra – sottolinea Teo Pirisi in arte Moneyless – È stato un modo mettermi alla prova su un qualcosa che avevo in magazzino a livello progettuale da tanto tempo. Con la mia arte cerco di portare un’estetica all’interno dei quartieri per renderli più belli; lo faccio attraverso la semplicità della geometria e del colore: come rivela il mio stesso pseudonimo, la povertà nell’essenzialità di una forma è per me una vera ricchezza, rappresenta il silenzio che fa riaffiorare il pensiero“.