Un sì unanime, un impegno congiunto, un’unica volontà: difendere e tutelare i diritti dei lavoratori . L’aula del consiglio regionale ha votato all’unanimità la proposta che impegna la giunta regionale ad attivarsi con il Governo per un intervento normativo contro le delocalizzazioni delle aziende.
L’auspicio è che, tramite l’intermediazione della Regione, si possa giungere al più presto all’immediata revoca dei licenziamenti collettivi della Gkn di Campi Bisenzio che hanno interessato 355 operai, 67 impiegati, 16 quadri e 4 dirigenti, per un totale di 422 lavoratori dipendenti a tempo indeterminato che dalla sera alla mattina – è proprio il caso di dirlo – si sono trovati senza un lavoro e – ancora peggio – l’unica comunicazione che hanno ricevuto dai Ceo del fondo di investimenti britannico Melrose (che ha preso il controllo del gruppo nel 2018) era contenuta in una mail.
La sentenza del Tribunale del 20 settembre scorso ha aperto un nuovo capitolo in questa vicenda. Accogliendo il ricorso del sindacato Fiom-Cgil, il giudice ha giudicato antisindacale il comportamento della multinazionale, il cui unico intento licenziando oltre 400 dipendenti di un’azienda sana che non si è mai fermata neppure durante i mesi del lockdown, era delocalizzare la produzione nell’est Europa dove la manodopera è più conveniente per procurare maggiori profitti agli azionisti.
Una piccola ma importante vittoria che ora deve trovare maggior respiro e continuità nelle politiche di Governo .
Per questo la richiesta urgente di una legge contro le delocalizzazioni, e se non dovesse arrivare dal Governo allora che sia la Regione a intervenire con i propri strumenti normativi. Con l’ atto sottoscritto da tutti i gruppi del consiglio regionale, infatti, l’aula ha impegnato la giunta della Region Toscana non solo nei confronti del Governo affinché venga approvata quanto prima la proposta di legge contro le delocalizzazioni già depositata, ma anche a valutare l’opportunità di una proposta di legge toscana al Parlamento .
“Si chiede inoltre che venga introdotto un apparato sanzionatorio adeguato per quelle aziende che, pur avendo ricevuto contributi pubblici, decidono di trasferire altrove le produzioni e che venga fornita la massima garanzia a tutela dei posti di lavoro. Si chiede infine di valutare l’opportunità di dare un diretto contributo alla formazione di una normativa nazionale finalizzata a contrastare al massimo le delocalizzazioni delle aziende dal territorio nazionale”, questi gli altri punti contenuti nel documento presentato all’aula della presidente della commissione Sviluppo economico, Ilaria Bugetti (Pd).
Necessario evitare che altre aziende facendo ricorso alla delocalizzazione mettano in ginocchio il distretto imprenditoriale della Toscana
“Non si tratta solo dei lavoratori della Gkn – ha detto la presidente Bugetti – ma di impedire che questo accada in altre aziende della Regione e possa mettere in ginocchio il nostro distretto imprenditoriale”. “Nel tessuto industriale toscano – ha aggiunto Vittorio Fantozzi (FdI) – prevalgono gli atteggiamenti degli imprenditori virtuosi, dobbiamo quindi ricordarci non solo di punire i comportamenti scorretti ma anche di incentivare gli investimenti in casa nostra a tutela della produzione nazionale”. La capogruppo del M5s Irene Galletti ha poi ricordato che “negli ultimi due anni sono stati stanziati per le imprese 115 miliardi di euro tra aiuti diretti, misure di settore e sgravi fiscali e poi 32 miliardi per gli ammortizzatori sociali e misure di decontribuzione. Queste cifre dicono quanto l’impresa in Italia abbia avuto un sostegno forte dagli ultimi due governi e che adesso deve ricambiare con senso di responsabilità sociale”. Interventi bipartisan perché, citando la consigliera della Lega Elisa Tozzi: “La tutela del lavoro e della dignità delle persone non ha colore politico” . A concludere il dibattito in aula è stato il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, che ha espresso un sincero ringraziamento a tutte le forze politiche per la sensibilità espressa: “Quando le istituzioni sono compatte diamo un segnale di grande forza e per i lavoratori è importante sentire che le istituzioni sono vicine. Questa è buona politica e dobbiamo ribadire che esiste un’unica grande ossessione: quella per il lavoro” .