L’incredibile opera idraulica de “La Botte” a San Giovanni alla Vena nel Comune di Vicopisano è pronta a rifarsi il look e risolvere alcune lesioni date dagli oltre 160 anni di attività. La Regione Toscana ha infatti deciso di finanziare la fase progettuale a cui seguirà la messa in sicurezza della Botte del Canale emissario del Padula di Bientina. Dopo le sollecitazioni da parte dell’amministrazione comunale è arrivata la conferma proprio dal presidente della Regione, Eugenio Giani, che ieri ha fatto un sopralluogo alla Botte per verificare lo stato del manufatto idraulico che si trova al confine fra i comuni di Vicopisano e di Calcinaia.
La valenza storica
Questo territorio è da sempre interessato da inondazioni, problema che nel tempo fu affrontato dai Medici senza successo, poi dall’ingegnere Leonardo Ximenes che nel 1757 realizzò le cateratte ximeniane (tutt’ora visitabili). L’opera, voluta da Francesco Stefano d’Asburgo Lorena I Granduca di Toscana, aveva la funzione di regolare lo sfocio nel fiume Arno delle acque del lago di Bientina.
La soluzione definitiva fu realizzata nel 1859 da Alessandro Manetti per volontà dal Granduca Pietro Leopoldo. La struttura, pronta in cinque anni di lavoro, fu pensata per prosciugare il lago di Bientina (o di Sesto) e risolvere così il grave problema d’insalubrità dell’aria, che colpiva le zone limitrofe al bacino. C’era però un problema insormontabile: le acque del lago non riuscivano ad andare nell’Arno perché l’alveo del fiume, era più in alto del bacino bientinese. Da qui nacque l’idea della Botte, un condotto sotterraneo lungo 250 metri, per far passare il Canale Imperiale (emissario del bacino bientinese realizzato da Leonardo Ximenes), sotto l’alveo dell’Arno, e far arrivare le acque del lago di Bientina in mare realizzando così il passaggio di un fiume sotto un altro fiume.
La costruzione della Botte e lo stato attuale
Per la sua realizzazione fu fatta una palizzata di oltre 25mila pali di pino a otto metri sotto l’alveo del Canale Imperiale, e costruita una galleria in muratura larga quasi 24 metri. I lavori iniziati nel 1854 si conclusero nel 1859, due anni dopo il previsto, ma con una spesa inferiore rispetto a quanto preventivato (3.418.138 lire toscane contro i 3.920.325 del progetto del 1842 da cui si era ispirato Alessandro Manetti). Il Granduca fu poi talmente colpito dall’imponenza del lavoro che ne descrisse le varie fasi costruttive nel suo Governo di Famiglia.
Da tempo la Botte risulta interessata da alcune importanti lesioni, visibili in corrispondenza del relativo rivestimento interno, attraverso le quali si manifestano cospicue e costanti fuoriuscite di acqua all’interno delle due canne di drenaggio tali da far ipotizzare una continuità idraulica con l’alveo fluviale soprastante.
“È importante – spiega Giani – precisare le cause che hanno determinato le lesioni e più in generale definire lo stato di consistenza del manufatto in generale e delle due gallerie in particolare. Come Regione ci impegneremo ad investire in questo. La Botte del Canale emissario del Bientina è forse uno degli interventi più significati per il territorio realizzati dal governo leopoldino, un’opera che allora era unica in Europa. A noi il compito di metterla in sicurezza e valorizzare anche dal punto di vista storico e turistico quest’opera di alto livello ingegneristico e idraulico”.
Progetti e sogni per il futuro
La Botte è ora oggetto di una profonda indagine geognostica, per un investimento complessivo di 150mila euro, da parte dei tecnici della Regione Toscana per capire quali interventi sono necessari per risanare le lesioni e di che entità sono per l’opera. Intanto però, l’amministrazione comunale che ha insistito tanto negli ultimi due anni per effettuare questi controlli, lavora già alle iniziative future una volta che l’opera sarà in sicurezza: “Il nostro ennesimo sogno, i sogni si stanno realizzando e tanti per il nostro Comune – ha dichiarato il sindaco di Vicopisano, Matteo Ferrucci – è quello di rendere il canale navigabile con la collaborazione di una associazione che gestisca i barchini. Si potrà così passare sotto le canne e la Botte e magari con la navigabilità anche dell’emissario possiamo pensare di arrivare fino al borgo medievale”.