Enogostranomia e turismo, un binomio imprescindibile. A dirlo non sono solo i numeri. La bellezza e il ventaglio di proposte che certe regioni sono in grado di offrire rende poi ancor più attraente il territorio agli occhi (e ai palati) dei visitatori. Ne sanno qualcosa la Toscana e la Campania, che hanno stretto un “patto” in occasione della terza edizione di “Eruzioni del Gusto”, evento sul turismo enogastronomico dei territori vulcanici promosso dall’associazione culturale Oronero al Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, al confine tra Portici e Napoli.
Regioni in “vetrina”
Tra gli stand espositivi i vini e i cibi delle aree vulcaniche e quelli tipici delle altre zone d’Italia dove sarà possibile immaginare percorsi enogastronomici nelle aree coltivate a vite. Ed è proprio qui che ha fatto tappa il cammino di “Vetrina Toscana” al di fuori della propria regione. L’obiettivo è proprio quello di unire le ricchezze di entrambi territori, promuovendosi reciprocamente a livello internazionale.
Tradizioni che s’incontrano
“Con la Regione Campania condividiamo condizioni naturali e prospettive che vanno accolte a partire proprio dall’enogastronomia” ha detto Leonardo Marras, assessore al turismo e commercio della Regione Toscana. “Campania e Toscana, che sono grandi destinazioni con una lunga tradizione di ospitalità, grandi valori culturali e una tradizione enogastronomica molto identitaria, hanno il dovere di valorizzare queste caratteristiche sempre di più. Un onore e un onere per dare un contributo fattivo a costruire i contenuti per la promozione dell’Italia. La Regione Toscana ha iniziato 20 anni fa con la comunità di Vetrina Toscana – ha proseguito Marras – che raccoglie ristoranti, botteghe, produttori e tutti coloro che offrono esperienze di turismo enogastronomico. Questa collaborazione interregionale porterà sicuramente ottimi risultati”.
Progettualità condivise
Di questo è convinto anche Rosanna Romano, dirigente generale cultura e turismo della Regione Campania. “Abbiamo tantissime eccellenze riconosciute a livello internazionale. Abbiamo messo in campo un’azione di programmazione e ora viene la fase di attuazione” ha detto Romano. “Quello con la Regione Toscana è un lavoro che ha bisogno di fiducia e capacità di progettare in sinergia. Per quanto riguarda i prodotti, la qualità e lo scambio culturale, non abbiamo che l’imbarazzo della scelta”.
Il “valore” dell’enogastronomia
Del resto l’enoturismo è un settore sempre più in espansione, chiamato a innovarsi ulteriormente dopo lo stop dovuto alla pandemia. Negli ultimi tre anni il 64% dei turisti in Italia ha visitato una o due cantine, il 26% dalle tre alle cinque e il 10% dalle sei in su. Rispetto al 2019 è cresciuta del 17% la propensione a recarsi in più aziende durante la vacanza. Questi sono alcuni dei dati diffusi da Roberta Garibaldi, docente di Tourism Management dell’Università degli Studi di Bergamo e consigliere del Ministro del turismo, durante “Eruzioni del Gusto”.
Il valore culturale che il vino possiede, rappresentato da un mix unico tra prodotto, terroir e persone, affascina ed attrae sempre più. I turisti italiani ritengono infatti la visita alle cantine un’opportunità di arricchimento culturale (63%, +6% rispetto al 2019) che consente loro di entrare in contatto con l’identità, le tradizioni e la cultura (anche enologica) del luogo che stanno visitando (59%, +7%).
fetiche
La possibilità di coniugare esperienze enogastronomiche con altri attrattori come la storia, la cultura, l’arte e la vacanza attiva, consente di raggiungere nuovi mercati e di soddisfare l’interesse. Sono questi i presupposti su cui si basa l’accordo tra Regione Campania e Regione Toscana.
“La Toscana è considerata un grande attrattore per l’enogastronomia” commenta Francesco Tapinassi, direttore di Toscana promozione turistica. “Si tratta di un’esperienza che diventa interessante se collegata al food, all’arte, all’incontro di persone. In quest’ottica vogliamo dare vita a una collaborazione con una regione come la Campania, ricca di tradizioni culturali e artistiche”.