Nel complesso di Santo Stefano al Ponte a Firenze si è aperta la prima mondiale della mostra digitale immersiva “Inside Dalí” realizzata da Crossmedia Group con il supporto della Fondazione Gala Salvador Dalí.
Non una semplice mostra ma un’esperienza multisensoriale che vuole trasportare lo spettatore nell’universo onirico immaginario del padre del Surrealismo: Salvador Dalí.
Un mix di tecnologie all’avanguardia, immagini, veri e propri artefatti, illusioni e allusioni caratterizzano uno spazio multimediale a 360°, per una superficie di più di 400 m2, dove il visitatore è indotto ad attraversare il mondo del genio catalano in un’immersione di oltre 35 minuti.
Ad arricchire la natura dell’evento, lo spazio immersivo è preceduto da un’ampia area museale dove il pubblico potrà confrontarsi con il multiforme ingegno di Dalí, venendo a contatto con alcune delle produzioni meno conosciute del maestro surrealista.
Giuseppe Costa, Presidente di Opera Laboratori Fiorentini, ha dichiarato: “Il lockdown ha dato un forte impulso al digitale dando la possibilità di fruire, anche a distanza, dell’immenso patrimonio artistico che ci circonda. Da sempre siamo sostenitori delle nuove tecnologie applicate all’arte e alla cultura e già le utilizziamo con successo in altri contesti dove operiamo, come a Siena e Montalcino in musei immersivi e percorsi di videomapping. Per questa ragione siamo ben felici di aver collaborato all’allestimento di questa mostra oltre che alla gestione dei servizi aggiuntivi nella Cattedrale dell’Immagine di Firenze. Siamo convinti che l’esperienza multisensoriale offerta da Inside Dalí sia un progetto che valorizza il luogo che l’ospita e allo stesso tempo proietta i visitatori all’interno della creazione artistica di un’icona del surrealismo”.
L’omaggio di Dalì a Dante
Nell’area museale della mostra Inside Dalí si potrà ammirare dal vivo l’intero ciclo di illustrazioni che l’artista catalano dedicò alla Divina Commedia.
In vista della commemorazione del 700º anniversario della nascita del Sommo Poeta, nel 1950 l’Istituto Poligrafico dello Stato commissionò a Salvador Dalí un ciclo di illustrazioni della Divina Commedia.
L’artista vi lavorò per quasi nove anni, dando vita a 100 acquerelli che nel 1960 furono esposti al Musée Galliera di Parigi. Purtroppo, l’opera così come era stata inizialmente pensata non vide mai la luce a causa di una polemica sollevata da alcuni settori dell’opinione pubblica italiana contrari al fatto che una simile impresa fosse affidata a un artista straniero.
Nel 1962 fu però l’editore fiorentino Mario Salani a riproporre l’idea, progettando, in sinergia con la casa editrice Arti e Scienza di Roma, un’edizione della Commedia in sei libri, due per ogni cantica, corredati dalle tavole di Dalí e con la supervisione scientifica di Giovanni Nencioni, allora riconosciuto come il più autorevole tra gli studiosi della lingua italiana.
Il percorso di Dalí nel poema dantesco intesse un dialogo intimo e personale con l’opera del poeta, che viene approcciata con uno sguardo psicoanalitico.
Inferno, Purgatorio e Paradiso diventano terreno di cimento per ipotizzare leggi prospettiche estranee alla razionalità umana; lo spazio e il tempo si dilatano per aderire a una dimensione interiore che non è possibile conoscere con gli strumenti della comune logica.