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Un nuovo patto per difendere il lavoro: Giani e il ministro Orlando firmano il protocollo da 54 milioni di euro

Lo scorso anno sono state oltre mezzo milione le politiche attive erogate, dal reinserimento ai tirocini, passando per la formazione. Adesso le azioni si rafforzano. Giani: “Oltre agli incentivi, dobbiamo sempre garantire la sicurezza”

Un piano per rafforzare le politiche attive sul lavoro in Toscana, che vuol dire avere più risorse per intervenire a sostegno di disoccupati, inoccupati e lavoratori di aziende in crisi. Il nuovo patto per il lavoro firmato dal presidente della Regione, Eugenio Giani, e dal ministro del Lavoro, Andrea Orlando, insieme all’assessora regionale Alessandra Nardini, questo 8 settembre mette sul tavolo ben 53,8 milioni di euro, arrivati grazie allo sblocco dei 323 milioni di euro da parte del Governo. Alla Toscana è toccata la fetta più grossa.

Il piano e le singole misure, a cui si affiancherà il percorso di potenziamento dei servizi per l’impiego –  in fase di perfezionamento da parte di Ministero e Regioni –  saranno concertati con le parti sociali.

Firma del patto per il lavoro tra il presidente Giani,  il ministro Orlando e l’assessora Nardini

“Non ci possiamo permettere in questo momento di avere risorse ferme bloccate nei cassetti – ha spiegato il ministro  Orlando – e per questo abbiamo sbloccato i fondi che sono necessari ad avviare un percorso di politiche attive, che tra l’altro vedrà nei prossimi mesi un grandissimo investimento:  dopo queste risorse ne arriveranno delle altre, complessivamente quasi 5 miliardi  sul sostegno a chi cerca lavoro, a chi si deve formare, a chi deve difendere il lavoro”.

Sicurezza, delocalizzazioni e ammortizzatori sociali: le altre questioni urgenti sul tavolo

Un piano che la Regione intende portare avanti potenziando i servizi per l’impiego, la formazione e il reinserimento, anche attraverso l’Agenzia regionale toscana per l’impiego. Ma non solo, il presidente Giani ha indicato come prioritario anche la sicurezza sul lavoro, barriera fondamentale contro la tragica scia di morti sul lavoro. “Accanto all’occupazione dobbiamo essere molto forti, impegnati, e mettere risorse per garantire i processi di sicurezza con cui il lavoratore può operare. Ritengo che al di là degli incentivi  sia anche il momento in cui il pubblico interviene per dare alle imprese quelle condizioni che portano a poter investire senza mai mettere in secondo piano la sicurezza. Con le risorse del Recovery Fund, “noi studieremo dei progetti che possano consentire all’imprenditore di mettere sempre qualcosa in più, e non in meno, per la sicurezza dei luoghi di lavoro  e la possibilità che questi processi di sicurezza possano essere accompagnati anche da un diretto intervento del pubblico”.

L’intervento del ministro

Altra questione affrontata dal ministro nel corso della giornata, la cassa integrazione,demonizzata – ammette – ma che può avere una nuova gioventù: oggi, se noi la leghiamo a condizionalità, la tariamo sulle transizioni, diventa uno strumento essenziale. Mantenere la capacità produttiva e la forza lavoro, mentre si deve cambiare, si deve affrontare il tema della transizione ecologica o quello della transizione digitale, diventa un’opportunità prima per le imprese che per i lavoratori”.

Un altro tema che tocca da vicino la Toscana è la discussione sul decreto legge delocalizzazioni su cui il ministro assicura:  “C’è un confronto tecnico aperto col ministero dello Sviluppo economico, stiamo approfondendo tutti gli aspetti, e credo che arriveremo rapidamente ad una sintesi”.  Sostegno da parte del presidente della Regione, Giani che auspica di “arrivare a una normativa nazionale e interrompere alla radice e all’inizio quel processo che sta portando ormai a non affrontare più sul piano delle relazioni sociali le questioni del lavoro e della formazione, ma a dire che un board di una multinazionale di Londra chiude un’impresa e manda tutti a casa”.

I  numeri della Toscana

Nel 2020 sono stati presi in carico dai Centri per l’impiego 231.793 utenti e sono state erogate 571.394 politiche attive, quindi  formazione professionale, attività di accompagnamento al lavoro e tirocini. Mentre 18.517 sono state le imprese che hanno usufruito dei servizi dei centri.

Nell’ambito del programma Garanzia Giovani, i giovani presi in carico sono stati 107.025. Di questi risultano inseriti nel mercato del lavoro 92.830. Circa l’87% dei presi in carico dai Cpi ha ottenuto un’opportunità di lavoro.

La Toscana si avvale di Arti,  l’agenzia regionale toscana per l’impiego che gestisce un rete che conta oltre 60 tra centri per l’impiego e sportelli territoriali. La dotazione organica del personale è fissata a 742 unità, ma il piano di potenziamento che il Ministero del Lavoro sta allestendo prevede l’ampliamento della dotazione a circa mille unità.

 

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