Non hanno potuto partecipare tutte per ovvi motivi legati alle disposizioni anti-Covid, ma c’era una nutrita delegazione a rappresentare le 940 socie delle Donne del Vino italiane che per la prima volta si sono riunite in Palazzo Vecchio, a Firenze.
Un incontro storico, nato in occasione del G20 dell’Agricoltura in programma a Firenze dal 16 al 18 settembre. Il progetto, presentato insieme al Comune di Firenze, si chiama “Territori, cultura e arte del vino a Palazzo Vecchio” e fino al 14 settembre prevede la partecipazione dei massimi esperti del mondo del vino, del marketing, del turismo. Ci saranno incontri, tavole rotonde, dibattiti e degustazioni “per mostrare – spiegano le organizzatrici – come il vino sia uno strumento di sostenibilità sociale, economica e ambientale oltre che un accorciatore delle distanze fra città e campagna”.
“Le 940 Donne del Vino italiano costituiscono la più grande e attiva associazione di enologia al femminile del mondo e sono alla testa di un network con 10 associazioni simili estere – ha spiegato la presidente nazionale, Donatella Cinelli Colombini – Promuovono iniziative e studi sul gender gap (diversità di salario e progressione di carriera) nelle imprese del vino e per ridurlo in tutta l’agricoltura. Promuovono iniziative e studi per spingere la produzione del vino verso la sostenibilità. Le Donne del Vino stanno costruendo il futuro dell’enologia italiana”.
Insieme al Comune di Firenze, le Donne del Vino vogliono raccontare le proposte che riguardano la tutela dell’ambiente e del paesaggio rurale, la salvaguardia dell’occupazione e la qualificazione del lavoro agricolo, oltre allo sviluppo sostenibile sociale e economico delle zone di campagna .
“Un’iniziativa importante che siamo orgogliosi di ospitare qui a Palazzo Vecchio, nata da una sinergia positiva tra diverse realtà unite in un progetto significativo – ha detto la vicesindaca Alessia Bettini – Dopo questa pandemia dobbiamo essere pronti a ogni livello a cambiare approccio e adottare sempre di più quel paradigma del noi che ci può permettere di affrontare al meglio le sfide che abbiamo davanti”.
Il programma completo degli incontri è consultabile su www.donnedelvino.it. Tutti gli incontri si terranno nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, dove contemporaneamente è allestita la mostra dedicata all’enoarte di Elisabetta Rogai.
Le Donne del Vino scelgono le produzioni green: le bottiglie del vino sono leggere e più sostenibili
Il vetro leggero per le bottiglie, ossia sotto i 500 grammi per i vini fermi e gli 830 grammi per gli spumanti, sarà al centro del convegno di lunedì 13 settembre, dalle 15. Una scelta sostenibile – visto che la produzione di ogni chilogrammo di vetro equivale a un’emissione di 2,7 chilogrammi di CO2 – che è già realtà per le Donne del Vino: il 33% lo sceglie sull’intera gamma. Altro dato incoraggiante è la reazione positiva del 37% degli importatori esteri e soprattutto in Canada e Scandinavia. Meno buona la risposta dei buyer italiani che per il 28% hanno reagito negativamente con solo il 14% (sale al 16% per gli enotecari) che hanno approvato la decisione su bottiglie più “ambientaliste” ma meno appariscenti. Infine uno sguardo sui combustibili più usati: nell’ordine sono metano 35,7%, GPL 25,5% e gasolio 13,3%.
Ad aprire l’incontro l’assessora all’Ambiente del Comune di Firenze, Cecilia Del Re. Interverranno Gennaro Giliberti, dirigente della Regione Toscana-Direzione Agricoltura e sviluppo rurale, e Federico Rossi Ferrini, responsabile area vitivinicola e agricoltura di Chiantibanca, Il Premio Enea Federesco “Donne di Classe A” andrà invece alle 6 cantine guidate da imprenditrici italiane, che hanno scelto di investire in efficienza energetica per aumentare la loro competitività.
Chiude il ciclo di incontri, martedì 14 settembre, il dibattito “Enoturismo come difensore delle diversità e biodiversità”, a cui parteciperà anche il ministro Stefano Patuanelli, insieme all’assessora regionale all’Agricoltura, Stefania Saccardi, il sindaco di Firenze, Dario Nardella.