Nel suo 130° anno di vita il Meyer è pronto ad affrontare una nuova e importante sfida, l’ospedale pediatrico si candida infatti a diventare Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico – Irccs. L’iter non è certo immediato. La Regione Toscana ha raccolto tutta la documentazione, prodotta da una task force specifica in otto mesi di lavoro, da trasmettere al Ministero della salute che avrà il compito di valutare la candidatura dell’ospedale fiorentino.
Cosa comporta diventare Irccs?
Sarà un cambiamento importante ma che non intaccherà la funzione di azienda ospedaliero universitaria del servizio sanitario toscano, anzi permetterà al Meyer di compiere un ulteriore passo in avanti nell’assistenza a bambini e adolescenti. “Il Meyer potrà, infatti, fruire di finanziamenti statali (tra questi anche quelli del PNRR destinati agli istituti di ricerca, ndr), che andranno ad aggiungersi a quelli regionali, finalizzati esclusivamente allo svolgimento della ricerca, permettendo così un ulteriore sviluppo delle attività scientifiche a beneficio di tutto il sistema regionale – ha spiegato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, durante la conferenza stampa -. Questo riconoscimento consentirà al Meyer anche di accedere a finanziamenti internazionali che, attualmente, gli sono preclusi. Solo gli Irccs, per esempio, possono prendere parte ai bandi promossi da alcuni network europei e nazionali dedicati allo studio delle malattie rare. Inoltre, nell’ambito dei progetti di rete promossi dagli Irccs, è più semplice accedere ai finanziamenti ministeriali, destinati all’acquisto di grandi apparecchiature e infrastrutture tecnologicamente avanzate. Anche sul fronte del reclutamento di personale, dedicato allo studio di nuove terapie, sono previste importanti opportunità”.
Tutto questo permetterà di fare un salto qualitativo importante anche sul piano della ricerca scientifica che il Meyer porta avanti insieme all’Università di Firenze. In qualità di Irccs il Meyer potrà, infatti, chiamare ricercatori specializzati, che andranno a costituire pool di professionisti impegnati in vari settori della ricerca.
“Una prospettiva che consentirà al pediatrico fiorentino di attrarre sempre più talenti orientati a quelle attività di ricerca capaci di tradursi in benefici concreti sul piano sanitario – ha aggiunto Giani -. Il riconoscimento in atto è di una portata storica e strategica senza precedenti per il Meyer e per il nostro intero sistema sanitario regionale”.
Il riconoscimento ministeriale permetterà all’ospedale pediatrico, che tratta particolari patologie di rilievo nazionale, di allinearsi con le altre strutture di eccellenza presenti sul territorio nazionale come il Bambin Gesù di Roma, il Burlo Garofalo di Trieste e il Gaslini di Genova, già nella lista degli Irccs.
“La prospettiva con cui il pediatrico fiorentino si appresta ad affrontare questo cambiamento è quella della rete – ha commentato l’assessore alla salute, Simone Bezzini, che ha proposto la delibera sul via libera al riconoscimento, approvata nell’ultima seduta di Giunta -. Come Irccs, l’ospedale fiorentino avrà la possibilità di creare un network che valorizzi anche le potenzialità degli istituti di ricerca presenti sul territorio. Altrettanto promettente si appresta a essere anche la collaborazione con le Università, anche oltre i nostri confini regionali e nazionali. Con questo percorso il Meyer potrà essere il primo Irccs pubblico della Regione Toscana, un fatto estremamente importante”.
Che il Meyer sia un’eccellenza della nostra regione non ci sono dubbi e questa nuova sfida non potrà che portare benefici all’ospedale sia in termini di cura verso i piccoli pazienti che di ricerca, soprattutto dopo questi due anni caratterizzati dall’emergenza pandemica che oltre alla pressione e alla complessità hanno portato anche un nuovo approccio verso la sanità e le cure. Proprio da questo è nato, insieme all’Università di Firenze, un percorso di formazione innovativo, quasi rivoluzionario: il master sulla gentilezza nelle relazioni di cura in età pediatrica. In questo video l’intervista sul master al dg dell’Ospedale pediatrico, Alberto Zanobini.