Sono tre esperienze diverse, unite da una missione: contribuire a creare un’agricoltura sempre più innovativa e “green”, attenta all’ambiente e alla salvaguardia delle risorse. Sono le storie di Federica Giglio, Ilaria Salvadori e Federica Zurli, giovani imprenditrici della Toscana e custodi del territorio selezionate per il premio “Donne e sostenibilità“. Il contest, lanciato da Istat in occasione del 7° Censimento generale dell’agricoltura, ha raccolto i progetti di numerose lavoratrici di tutta Italia, impegnate ogni giorno nella produzione di eccellenze agroalimentari nel pieno rispetto della biodiversità.
Il concorso Donne e sostenibilità diventa così un raccoglitore di best practice di vari ambiti: dalla fertilità del suolo al benessere degli animali, dalla promozione della filiera corta all’utilizzo di fonti rinnovabili, fino alla tecnologia di precisione.
Fino al 10 settembre gli utenti possono votare le storie che più preferiscono. La vincitrice, che riceverà il premio in un evento dedicato, avrà uno spazio speciale sul sito ufficiale del Censimento e verrà intervistata da prestigiose testate nazionali.
Conosciamo insieme le candidate toscane.
Filiere corte, allevamento di animali autoctoni: Ilaria Salvadori
Nei mesi scorsi, abbiamo intervistato Ilaria Salvadori, 39 anni di Cortona, quarta generazione di allevatori e vincitrice del premio Oscar Green Toscana 2020. In questo angolo di paradiso della Valdichiana, è titolare di un’azienda agricola, agrituristica e fattoria didattica. Il suo scopo è quello di promuovere filiere corte con prodotti tipici di qualità, allevando animali autoctoni o recuperando pratiche antiche.
Coltivazione e trasformazione delle piante aromatiche: Federica Zurli
Federica Zurli nel 2009 decide di mettersi in gioco e di avviare in Toscana un’attività specializzata nella coltivazione e trasformazione delle piante aromatiche. Nasce così Piante Officinali San Marco, lungo l’antica via Lauretana, percorso di artisti e pellegrini, nel suggestivo paesaggio delle Crete Senesi, a pochi chilometri da Siena in una zona conosciuta sin dal Medioevo come “Deserto di Accona”.
Apicoltura sostenibile: Federica Giglio
Le api mi hanno insegnato che insieme tutto è realizzabile
Federica Giglio collabora con l’azienda Apepak per creare un involucro in cotone e cera d’api usato per avvolgere gli alimenti che si conservano più a lungo grazie all’azione antibatterica della cera. L’obiettivo del progetto è ridurre sensibilmente i rifiuti in cucina. La produzione inoltre è gestita dai membri di una cooperativa sociale che impiega persone con condizioni di handicap psichiatrico. “Siamo solo una piccola azienda – ha scritto la concorrente – ma le api mi hanno insegnato che quel che da soli risulta utopistico, insieme può essere realizzabile”.
Info e votazione
Per leggere tutte le storie e votare le candidate, basta visitare questo link.