La peste suina è una malattia virale non trasmissibile all’essere umano ma che è altamente contagiosa e spesso letale sia per i suini che per i cinghiali domestici. L’attuale situazione epidemiologica nell’Est Europa e in Germania, dove la malattia ha coinvolto molti animali, rappresenta motivo di forte preoccupazione per l’Italia.
Da qui la necessità da parte di Stefania Saccardi vicepresidente della Toscana e assessore regionale all’agroalimentare e Simone Bezzini assessore al diritto alla salute di coinvolgere tutti i soggetti, che operano in questo ambito, in un percorso condiviso, che consenta a ognuno, di rafforzare il proprio ruolo.
Alla riunione che si è tenuta in regione hanno preso parte i carabinieri forestali della Toscana, del comando Legione Toscana e del nas, la polizia di Stato e quelle provinciali.
La proposta dei due assessori è stata quella di iniziare un percorso di approfondimento sulla sorveglianza e la prevenzione della diffusione della peste suina africana condiviso da tutte le istituzioni interessate.
“Siamo di fronte a un problema – ha detto Saccardi – che non riguarda la caccia o l’eccesso di ungulati o i danni” ma “ben più grave, che corre il rischio di riguardare tutta la zootecnia. Quando si parla di impossibilità di esportazione si parla di un danno economico devastante per tutto il settore. Per questo stiamo mettendo in piedi una misura del Psr, per dare una mano agli allevatori così da realizzare recinzioni doppie ed evitare il più possibile il contatto diretto tra i cinghiali eventuali trasmettitori della malattia e le razze, che devono vivere allo stato brado. Le risorse del Psr coprono solo il 40% della spesa complessiva, in condizioni particolari il 50%. Pertanto, siamo consapevoli che la misura grava sull’imprenditore agricolo e sull’allevatore per importi non indifferenti. Stiamo, inoltre, dando un impulso importante al controllo degli ungulati e dei cinghiali dal punto di vista venatorio, su cui chiediamo a tutti i soggetti di darci una mano, a partire dalle polizie provinciali, fondamentali su questo fronte, che deve essere prioritario nelle loro azioni di intervento. Le forze dell’ordine, poi, devono dare una mano sul tema dei controlli, tra queste i nas svolgono un ruolo essenziale”.
“Nel breve periodo – ha detto Bezzini – daremo supporto normativo e attuativo al Piano nazionale di sorveglianza della peste suina africana con l’approvazione di un Piano regionale biennale. Contestualmente, andremo ad approvare nel medio termine anche il Piano regionale per la gestione delle emergenze epidemiche e non epidemiche, nel settore veterinario e in quello della sicurezza alimenti di origine animale. Questo strumento di coordinamento risulta indispensabile, per affrontare le situazioni di crisi sanitaria, che possono colpire il comparto zootecnico. Inoltre, recepiremo a breve l’accordo Stato Regioni sulle linee guida in materia di igiene delle carni di selvaggina selvatica, producendo delle linee guida regionali. È una partita importante, che solo continuando a lavorare in sinergia, tutti insieme, possiamo affrontare al meglio”.