“Giovanni Spadolini rappresenta una delle figure più rappresentative della storia di Firenze. Uno dei maggiori statisti dell’Italia repubblicana”. A ricordarlo, in occasione del 27esimo anniversario della sua scomparsa, è il presidente del Consiglio comunale di Firenze, Luca Milani. Proprio oggi il Comune di Firenze ha deposto una corona in memoria sulla tomba di Spadolini al cimitero delle Porte Sante, dov’è sepolto. Oltre a Milani sono intervenuti, circondati da numerosi amici, l’Abate di San Miniato al Monte Don Bernardo Maria Gianni, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il presidente della Fondazione Spadolini Nuova Antologia Cosimo Ceccuti e, per la famiglia, Maria Donata Spadolini.
“Un italiano”
“Uno dei maggiori statisti dell’Italia repubblicana. Ma non solo. Rispondendo a quelle che lui definiva le sue ‘tre anime’ – ovvero lo storico, il giornalista e il politico – ha lavorato con passione e impegno civico nell’interesse generale della comunità” ha proseguito Milani. “Un politico con la vocazione al dialogo, al confronto e non poteva essere altrimenti considerando la sua grandissima cultura umanistica. Ha amato la sua Firenze, l’Italia e l’Europa credendo e lavorando per la libertà e la democrazia. L’epigrafe da lui scelta per la sua tomba, è semplice e chiara: ‘Un italiano’. Espressione del suo amore per gli italiani e per la Patria, del suo alto senso dello Stato. Un uomo amato dalla gente perché ha reso la politica più vicina a loro, un esempio per tutti noi”.
Ricordi
Davanti al Gonfalone della città, dopo l’esecuzione del “silenzio”, i relatori hanno sottolineato “il valore universale del messaggio di Spadolini” (Dom Bernardo), “l’impegno per Firenze, la sua storia e la valorizzazione in campo internazionale” (Luca Milani), “il senso dello Stato e i valori culturali e politici dello statista” (Eugenio Giani), “la sensibilità per l’arte” (Donata Spadolini) e “l’attenzione della Fondazione per i giovani” (Cosimo Ceccuti). Ne è scaturito un ritratto vivo di Spadolini, la cui vicenda umana insegna ad affrontare con forza e determinazione le difficoltà di una vita senza cedimenti, pur nella consapevolezza di essere talvolta una voce di minoranza: fedele tuttavia ai principi e valori propri dello “spirito repubblicano” della sua formazione.