Tre giorni di cure e pulizia hanno riportato a nuovo splendore la delicata “pelle” delle statue della Loggia dei Lanzi.
Il Perseo, il Ratto di Proserpina e gli altri “ospiti” sono stati sotto le amorevoli cure della squadra di specialisti delle Gallerie degli Uffizi che ha rimosso polveri e materiali che con il tempo rischiano di erodere le superfici delle statue
Adesso la pelle delle statue appare più candida, più levigata, più “in salute”. Sono infatti appena terminate delicate operazioni di cura e conservazione del patrimonio scultoreo del celeberrimo angolo di piazza Signoria.
La Loggia si è trasformata in una sorta di sala ‘all’aperto’, i lavori di restauro hanno interessato tutte le sculture, da quelle romane a quelle rinascimentali del Cellini e del Giambologna a quella ottocentesca di Pio Fedi.
Si tratta di un intervento programmato ogni anno dal museo: obiettivo, eliminare i materiali che tendono a depositarsi sulla superficie delle statue, mantenendone dunque la ‘pelle’ più leggibile, bella e sana.
La Loggia dei Lanzi
La Loggia dei Lanzi in piazza della signoria a Firenze è considerato il “Museo all’aperto” della città. Realizzata intorno al 1380 per ospitare cerimonie e assemblee pubbliche la Loggia dei Lanzi o della Signoria è un capolavoro di architettura medievale. Tuttavia col passare del tempo la loggia perse la sua funzione pubblica, diventando un vero e proprio scrigno di capolavori.
La Loggia dei Lanzi ospita infatti opere di scultura antica come il “Perseo con la testa di Medusa” realizzato nel Cinquecento da Benvenuto Cellini oppure il “Ratto delle Sabine” e “ Patroclo e Menelao” del Giambologna. Fondamentale per la formazione della straordinaria collezione della Loggia dei Lanzi e delle Gallerie degli Uffizi fu l’intensa opera di raccolta intrapresa dai membri della famiglia Medici di Firenze e della famiglia dei Della Rovere di Urbino.
Fra le opere della loggia merita particolare attenzione il “Ratto di Polissena”, gruppo monumentale realizzato in marmo dello scultore Pio Fedi. La scultura rappresenta Polissena, figlia minore di Priamo mentre viene rapita da Neottolemo per poi essere sacrificata in occasione della partenza delle navi greche di ritorno dalla guerra di Troia.
Scolpito tra il 1855 e il 1865 il gruppo scultoreo è l’unica opera “moderna” ritenuta degna essere collocata accanto ai capolavori di Benvenuto Cellini e di Giambologna. Ricordiamo che come sempre ad ingresso gratuito, la loggia è ora accessibile ad un massimo di dieci persone per volta.