È stata una giornata di gare ricca di emozioni quella ancora in corso alle Olimpiadi di Tokyo culminata con la conquista della medaglia d’argento contro la Corea del Sud, dalla squadra di sciabola maschile con Luca Curatoli, Enrico Berrè, Luigi Samele ed Aldo Montano. Arriva così una medaglia pesante per Aldo Montano che a 43 anni e alla sua quinta Olimpiade aggiunge un altro incredibile risultato al suo ricco palmares. Il cammino verso la finale e questa medaglia è stato sofferto. Prima il quartetto ha conquistato la vittoria contro l’Iran all’ultima stoccata per 45-44, poi 45-43 contro l’Ungheria grazie alla rimonta guidata proprio da Montano. Lo schermidore livornese, partito come riserva, è entrato in semifinale al posto dell’infortunato Luigi Semele, ha così guidato con estrema calma e esperienza i suoi compagni alla rimonta contro la favorita Ungheria, che ha in squadra il tre volte campione olimpico Aron Szilagyi. Una finale difficilissima contro la Corea del Sud e i suoi velocissimi atleti che si è conclusa a favore della squadra asiatica per 45 a 26.
La carriera infinita di Montano
La scherma è un elemento distintivo della famiglia Montano, prima di lui anche nonno Aldo, medaglia alle olimpiadi di Berlino 1936, papà Mario Aldo e tre suoi cugini l’hanno praticata a livelli altissimi, partecipando a varie edizioni dei Giochi olimpici. Per Aldo Montano sono ben 5 le Olimpiadi a cui ha preso parte. Dopo l’oro individuale ad Atene 2004, si sono aggiunti l’argento a squadre a Atene 2004 e due bronzi a Pechino 2008 e Londra 2012. Dopo il digiuno da medaglia di Rio (dove la sciabola a squadre non era gara olimpica), Aldo Montano torna sul podio a nove anni di distanza da Londra 2012, conquistando un secondo posto, ulteriore riconoscimento che arricchisce una carriera intramontabile anche al di fuori della pedana. Dal 2017, Montano è infatti presidente della Commissione Atleti della Federazione internazionale. Ed è con questo ultimo assalto che l’ha portato ad un eroico argento che Montano ha deciso di concludere la sua carriera nella sciabola.
Gli altri toscani in gara
Dalla vasca del Tokyo Aquatics Centre, dove abbiamo assistito all’ultima gara nei 200 stile libero della divina Federica Pellegrini, è arrivato il quinto posto con il tempo di 7.03.24 nella finale della 4×200 stile guidata dal sancascianese Filippo Megli, che ha fatto segnare anche il miglior parziale. Niente da fare per Gabriele Detti che non è riuscito ad accedere alla finale degli 800 stile libero e per Sara Franceschi nei 200 misti.
Solo undicesimo Alberto Bettiol nella prova a cronometro nel ciclismo su strada. Passando al tennis invece il doppio, Lorenzo Sonego e Lorenzo Musetti, si è arreso al tie break contro i croati Nikola Mektic e Mate Pavic, prime teste di serie del tabellone a cinque cerchi.
Dopo il gran debutto contro la Germania, l’Italbasket paga la differenza di centimetri ed esce sconfitta dallo scontro con l’Australia per 86-83. Ottima prova del senese Niccolò Mannion che ha chiuso con 21 punti.
E se la scherma continua a regalarci importanti risultati, domani (29 luglio) torniamo a fare il tifo per le atlete toscane. Ci aspetta la gara a squadre del fioretto femminile dove vedremo scendere in pedana Alice Volpi e Martina Batini, mentre sabato sarà il turno della livornese, Irene Vecchi, nel torneo a squadre della sciabola femminile.