“Spesso chi soffre di disturbi alimentari vive il trauma di non riuscire più a indossare un capo, perché ondeggia tra una taglia e l’altra . Questa collezione di moda mira a sostenere le persone lungo un percorso di guarigione”.
Veronica Carloni è una studentessa del corso di laurea in Fashion Design dell’ Istituto Modartech. In autunno alcune delle sue creazioni sfileranno a Milano: in passerella ci sarà la sua rinascita. Una rinascita che parte della moda per aiutare le ragazze che soffrono di disturbi alimentari a “fare la pace” con se stesse e con lo specchio.
La collezione di Veronica, 21 anni di Ponsacco, si chiama “Un passo per la cura”, gli abiti sono stati pensati e progettati per essere indossati indistintamente da persone con corporatura molto diversa: nascono senza taglie si adattano al corpo con lacci, fibbie e coulisse.
“È l’abito che deve adattarsi al corpo della donna, non il corpo che deve adattarsi alla forma dell’abito”, così sosteneva il fondatore dell’omonima casa di moda Hubert de Givenchy.
Che cos’è la moda? È creazione, è rompere le regole, è anche imperfezione per Marc Jacobs. E quindi ben vengano i difetti perché spesso ci rendono speciali. Chiara adesso lo ha capito
Chiara Menapace è anche lei una giovane designer. Vittima di bullismo oggi crea abiti con l’intento di trasformare il corpo in arte. “Un processo di guarigione – ha detto la giovane di Livorno – che mi ha portata a riconsiderare il corpo nella sua interezza, compresi i difetti, i quali lo rendono unico come un’opera d’arte”. Da qui l’idea di una collezione artistica e inclusiva, in cui ciascuno possa sentirsi protagonista e autore al tempo stesso della propria opera d’arte: via libera quindi a forme extra large, volumi ampi, combinazioni con accessori e lavorazioni artigianali arricchite da pittura a mano e ricami.
C’è tanta voglia di vivere e di superare stereotipi e pregiudizi anche nella collezione di Lisa Orsini, 21 anni originaria di Cascina. Lisa a Milano porterà una serie di capi che lei ha intitolato “An extrachromosome of love” omaggiando e ispirati alla sorella Daniela, ragazza con la sindrome di Down.
Sviluppata in stretta collaborazione con i ragazzi dell’associazione AIPD PISA ONLUS, la collezione mira a sensibilizzare e far conoscere maggiormente la sindrome. I giovani dell’associazione sono stati coinvolti attivamente nella scelta di colori, vestibilità, stile, creando anche alcuni disegni che sono stati riprodotti sui capi. Ne è emersa una collezione colorata, che grida gioia di vivere, che unisce tessuti pregiati come la seta indiana e il lino al poliestere riciclato e a lavorazioni ad uncinetto e ricami in cotone. Gli outfit sfileranno a Milano in occasione della Fashion Graduate Italia, con la possibilità di essere indossati anche da alcuni ragazzi con sindrome di Down.
Vista attraverso gli occhi – e gli outfit realizzati in maniera totalmente artigianale, con il fondamentale contributo di aziende rappresentative del made in Italy – nelle collezioni che queste giovani talentuose stiliste la moda si fa anche strumento di guarigione dai pregiudizi, dal bullismo, dai disturbi dell’alimentazione . Collezioni che esaltano la bellezza esteriore mentre combattono per affermare – su tutto e tutti – la bellezza interiore di ogni donna.