Hanno trovato anche i carrelli della spesa, poi pneumatici, parabordi, batterie elettriche, pannelli solari, pezzi di auto e tanta, tanta, plastica. In tutto sono 14 tonnellate di rifiuti, materiali molto inquinante, recuperato dal 5° nucleo sommozzatori Guardia Costiera nel corso dell’operazione di pulizia dei fondali dell’Isola d’Elba. È il peso che ha l’inciviltà di chi usa il mare come discarica e mette in pericolo animali, ambiente e la salute pubblica
Dal 25 maggio fino a ieri, i militari hanno setacciato il mare di Porto Azzurro, grazie anche alla collaborazione dell’Ufficio Locale Marittimo, “riuscendo a restituire all’ambiente – spiegano in una nota – quell’equilibrio interrotto dal continuo getto di materiali plastici, e non solo, nell’habitat marino e costiero”. Un’attività ambientale fondamentale, visti anche i risultati, che rientrano nelle competenze del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera per la tutela del mare da ogni forma d’inquinamento.
Il mare ha restituito anche grandi quantità di “reti fantasma”, cioè quelle perse dai pescatori in mare, molte ancora intatte, che rappresentano un grande pericolo per tartarughe, delfini, grandi mammiferi e in generale per tutte le specie ittiche che spesso vi rimangono impigliate riportando gravi lesioni, anche mortali. Il Comune di Porto Azzurro ha poi garantito la corretta gestione di tutti i rifiuti recuperati.