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Tempo Reale Festival nella terrazza di Villa Strozzi a Firenze con “Aria”

Dal 21 al 23 giugno tre giorni per scoprire le più importanti tendenze della musica elettronica contemporanea

Prende il nome da un’enigmatica composizione di John Cage la nuova edizione del Tempo Reale Festival: “Aria” che si terrà dal 21 al 23 giugno alla Terrazza di Villa Strozzi a Firenze. Il titolo vuole essere, soprattutto, un gesto simbolico che allude a un senso di riapertura del fare musica dal vivo.

Il programma open-air vede un nucleo di musicisti italiani e internazionali che con grande passione hanno risposto a un’irrefrenabile voglia di proporre musica di ricerca. Approcci diversi, strumenti e linguaggi diversi, accomunati da quello spirito di esplorazione che da sempre contraddistingue l’azione dello storico centro di ricerca, produzione e didattica musicale Tempo Reale.

Michele Rabbia

Il programma

“Aria” prende il via lunedì 21 giugno, ore 20.30 con il percussionista e batterista Michele Rabbia. Il suono, il gesto e l’azione, come anche il silenzio, sono tratti caratterizzanti della sua musica. In “solo”, come in gruppo, si esprime plasmando spazi sonori in cui coniuga la tecnologia con l’originalità di materiali artigianali che lui stesso sceglie con cura. Suona in diversi contesti musicali; musica improvvisata, contemporanea e musica elettronica. Nella sua attività concertistica e discografica collabora con una miriade di musicisti diversi, ma anche con coreografi registi e letterari di chiara fama. Si è esibito nei più importanti festival europei, in Cina, India e Stati Uniti.

Nella stessa serata in concerto anche il musicista e performer francese Julien Desprez. Il jazz e il rock sono stati i suoi primi amori musicali ma, man mano che la sua pratica è progredita, anche il suo approccio al suo strumento, alla musica e allo spazio sono cambiati. Ora considera la chitarra più come una batteria, un organo, uno strumento modificabile a piacimento. Evolvendosi tra sound art, performance e musica improvvisata contemporanea, il suo lavoro è incentrato su tutte le domande che scaturiscono da uno spazio scenico, attraverso il corpo, lo spazio, la vista e la luce, ma dove il suono rimane il pilastro centrale.

Julien Desprez

Martedì 22 giugno, ore 20.30 sale sul palco del Tempo Reale Festival Vincenzo Scorza. Scultore del suono, opera sui crinali della ricerca, tra musica e tecnologia. Sollecita i limiti: di materia e forma, tra improvvisazione e strutturazione. Attratto dalle sonorità glitch, ambient, drone, insedia ogni sua manifestazione creativa nel flusso mutevole della dimensione “dal vivo”. 
Diplomato in Musica Elettronica al Conservatorio di Bologna e laureato in DAMS Musica presso l’Università di Bologna, collabora con artisti e compagnie teatrali di primo piano della scena contemporanea, tra cui Ateliersi con cui è stato finalista Premio Ubu 2018 per il miglior progetto sonoro/musiche originali per lo spettacolo In Your Face. Numerose le sue presenze in festival e contesti nazionali e internazionali.

Subito dopo Scorza in concerto il polistrumentista e improvvisatore Dario Fariello. Nato a Napoli nel 1987, suona sassofoni, viola, campionatori e sintetizzatori modulari. Ha studiato piano, chitarra e sassofono con Annamaria Iorizzo, Giacinto Piracci, Guglielmo Pagnozzi, Edoardo Marraffa, Harri Sjöström. Ha studiato al DAMS di Bologna, dove ha co-fondato la Bologna Improvisers Orchestra, l’etichetta Eclectic Polpo Records e la trasmissione radiofonica Musica Imprevedibile, poi diventata una serie di concerti stabile a Bologna e un festival di tre giorni a Napoli. Trasferitosi a Berlino nel 2010 per collaborare con Tristan Honsinger ed Eren Ileri, ha co-fondato Multiversal: una serie di concerti e di piccoli festival, poi divenuti un festival itinerante in tutta Europa, coinvolgendo una vasta rete di musicisti di musica noise e improvvisata.

A seguire lo “Zumtrio” formato da Francesco Canavese chitarra elettrica, Francesco Giomi a radio e sintetizzatori, Stefano Rapicavoli alla batteria. Un progetto a cavallo tra struttura e improvvisazione, una natura fortemente “elettrica”, un’apertura a linguaggi e modalità di interazione diverse, una varietà espressiva con pochi confini: sono questi gli elementi fondamentali di un’esperienza che, nata all’interno di Tempo Reale, esplora un’idea libera e divertente di accoglienza. Tre musicisti legati a Tempo Reale le cui radici musicali affondano tanto nelle avanguardie dell’elettronica sperimentale quanto nel jazz di ricerca, catalizzando paesaggi sonori, elettronici ed emozionali estemporanei e sorprendenti. Zumtrio è stato presentato recentemente a Firenze, Pisa, Roma, Torino, Milano, Mantova e Latina.

Zumtrio

Chiude la rassegna mercoledì 23 giugno Anthony Pateras un compositore, pianista, e musicista elettronico attivo dalla fine degli anni Novanta. Ha scritto moltissimo per le percussioni, le sue composizioni per solista Hypnagogics e Mutant Theatre sono oggi eseguite diffusamente, e suoi lavori per ensemble sono stati commissionati e suonati in anteprima da Synergy, Speak Percussion e Percussion Group The Hague. La sua ricerca musicale indaga il nesso tra la composizione, l’improvvisazione, e la musica elettronica. Per ARIA presenta il suo ultimo lavoro Nonsite Satellite (2021) e The traces of a mistake, the most simple one possible the reactions of even younger children (2017), composto insieme a Rohan Drape.

A seguire in concerto Lea Bertucci una compositrice, performer e sound designer, i cui lavori si concentrano sulla relazione tra i fenomeni acustici e la risonanza biologica. Oltre alla sua prassi esecutiva con strumenti a fiato, le sue opere incorporano combinazioni di altoparlanti multicanale, feedback elettroacustico, tecnica strumentale estesa e collage di nastri. Negli ultimi anni, i suoi progetti si sono allargati verso indagini sull’architettura site-responsive e site-specific. Intensamente sperimentale, il suo lavoro non ha paura di sovvertire le aspettative musicali.

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