Il fischio di una vecchia locomotiva a vapore domenica ha avviato il viaggio inaugurale del treno storico da Firenze a Ravenna dedicato a Dante Alighieri, nella ricorrenza dei 700 anni dalla morte, con a bordo anche il ministro della cultura Dario Franceschini. Partito dal binario 16 della stazione fiorentina di Santa Maria Novella, il convoglio corre sulla storica tratta ferroviaria faentina, valicando l’Appennino tosco-emiliano, e collega la città che diede i natali al Sommo Poeta con quella che ne ospita le spoglie mortali.
Il battesimo con Muti
Il “treno di Dante” sarà attivo durante i fine settimana, da luglio a ottobre. Ieri sosta straordinaria a Marradi (Firenze) per il concerto dell’Orchestra “Luigi Cherubini” diretta dal maestro Riccardo Muti per la riapertura dello storico teatro accademico degli Animosi, realizzato tra la fine del Settecento e l’inizio dell’Ottocento. “La partenza di questo treno è un altro passo verso il ritorno alla normalità” ha detto Franceschini. “Inoltre, il fatto che si tratti di un treno storico ribadisce l’impegno del ministero della cultura nel recupero dello straordinario patrimonio custodito dalla Fondazione Ferrovie dello Stato, fatto di treni d’epoca e di tratte ferroviarie attraverso paesaggi straordinari”.
Il recupero delle ferrovie storiche
“In Italia c’è una grande voglia di cultura e di vivere il Paese”
Per Franceschini “questo viaggio vuole simbolicamente rilanciare questo investimento, che ha trovato anche risorse importanti nel recovery fund”, pari a 435 milioni di euro, “per il recupero delle ferrovie storiche”. Inoltre, ha sottolineato il ministro, “questo è il primo momento pubblico di presentazione in presenza dell’anno di Dante. Sono centinaia gli eventi che ricorderanno Dante nel 2021, sia in Italia che all’estero“. E moltissime, ha osservato, “sono le iniziative spontanee che si stanno affiancando a quelle promosse dal Comitato, a testimonianza di cosa significhi Dante per il Paese. La cultura ha attraversato, come tutto il Paese, momenti terribili, un deserto vero e proprio – ha detto ancora -. Adesso sta ripartendo. C’è una grande voglia in Italia di cultura, di vivere il Paese. Tutti abbiamo capito cos’è l’Italia con cinema, teatri chiusi e senza i concerti nelle strade e nelle piazze. Adesso torneranno”.
Riparte anche la cultura
All’uscita dal teatro Muti ha osservato che “se vogliamo veramente ripartire con la cultura è il momento di riaprire i teatri nei piccoli centri, e soprattutto di affidarli ai giovani. Dobbiamo dare ai giovani la possibilità di esprimersi. Lo dice uno che non è più giovane ma quando lo ero ho avuto la possibilità di esprimermi. Oggi non è più così”. “C’è un’Italia straordinaria – ha detto Franceschini al termine del concerto – fatta di giovani del conservatorio, di talenti, di teatri come questo, di comunità locali, e questo bellissimo teatro restaurato è la prova che si può fare grande cultura e grande musica dappertutto. Il nostro dovere è aiutare a crescere i giovani talenti”. A bordo del treno storico oggi c’erano anche il sindaco di Firenze Dario Nardella, il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, il direttore degli Uffizi Eike Schmidt, e l’assessore emiliano-romagnolo al turismo Andrea Corsini.