Il Complesso monumentale del Duomo di Siena dedica una mostra alla collezione del cardinale Antonio Casini, vescovo di Siena tra il 1408 e il 1426, un principe della chiesa al centro della politica religiosa del suo tempo, tanto da essere definito ‘l’altro papa’ da un diplomatico senese.
Antonio Casini discendeva per via paterna, da una eminente famiglia di medici pontifici, mentre la madre era imparentata con la famiglia Colonna, la medesima di Martino V, il papa dal quale Antonio fu creato cardinale nel 1426.
La Madonna con Bambino di Masaccio
Fra le opere appartenute all’insigne umanista e teologo l’opera più preziosa è sicuramente la Madonna col Bambino, detta ‘del solletico’, di Masaccio, tangibile segno del legame intenso del Casini con la Vergine Maria, prestito generosamente concesso dal direttore delle Gallerie degli Uffizi, Eike Schmidt, alla Fabbriceria senese.
Nella Madonna del solletico si incontrano due destini. Da una parte il potente prelato, ricco e protagonista del suo tempo, già vescovo di Siena che con la nomina cardinalizia tocca il culmine della sua fortuna politica. Dall’altra Masaccio, un giovanissimo artista che sta affermandosi faticosamente sulle piazze artistiche di Firenze e della Toscana. Due uomini, Masaccio e Antonio Casini, divisi da rango sociale e dal censo e tuttavia arrivati fino a noi grazie a un piccolo dipinto che racconta di una mamma che gioca con il suo bambino.
Le altre opere in mostra
All’interno del Complesso del Duomo di Siena il Casini ha lasciato un’eredità artistica significativa, come il rilievo di Jacopo della Quercia nella Galleria delle Statue del Museo dell’Opera, la copia del suo testamento nell’Archivio dell’Opera della Metropolitana o l’elegante pastorale con il Battesimo della Sala del Tesoro.
Corredano l’itinerario espositivo alcuni manoscritti, fra i quali il Cerimoniale dei vescovi miniato da Martino di Bartolomeo, concesso in prestito dalla Biblioteca Laurenziana di Firenze e il Messale romano della Biblioteca Comunale degli Intronati di Siena con carte decorate da un miniatore attivo a Siena intorno al 1428-30.
Ma il suo prezioso lascito non riguarda soltanto la città natale. Antonio Casini aprì percorsi di comunicazione tra Siena, Firenze, Grosseto, Roma, di cui sono testimonianza alcuni prestiti come la Madonna delle ciliegie del Museo d’Arte Sacra della Diocesi di Grosseto.
Nella città eterna, il cardinale dedicò le proprie cure alla chiesa titolare di San Marcello al Corso e, in particolare, alla Basilica di Santa Maria Maggiore, per la quale commissionò la grande pala dipinta su due lati, dove Masaccio e Masolino ebbero a confrontarsi. Nella medesima chiesa il Casini predispose di essere sepolto, legando se stesso alla basilica esquilina in vita e dopo la morte sopraggiunta nel 1439.