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“I care” di Don Milani diventa il motto dell’Europa. Ursula Von der Leyen e la lezione del prete di Barbiana

La presidente della Commissione Ue nel suo discorso agli “State of the Union”: “Mi interessa, ci interessa. Questa è la lezione più importante. Da Firenze parta un nuovo Rinascimento”

Ursula Von der Leyen - © Ansa

La lezione di Don Milani arriva potente al cuore dell’Europa. Il suo “I care” scritto in inglese sul muro della scuola popolare di Barbiana oggi, dopo circa 60 anni, diventa motto per l’Europa.

Lo ha scelto la presidente della Commissione Ue, Ursula Von der Leyen, nel suo discorso di apertura agli State of the Union organizzati dall’Istituto universitario Europeo di Firenze. “Don Milani  disse agli studenti che quelle erano le due parole più importanti da imparare. ‘I care’ significa mi interessa, mi assumo la  responsabilità. Gli europei hanno dimostrato con le loro azioni cosa significa. Questo deve essere il motto dell’Europa: We care”.

Don Milani

Erano gli anni Sessanta e dalla campagna toscana partì una vera rivoluzione culturale e sociale, rimarcata da quelle due parole che volevano sottolineare  l’importanza del senso di responsabilità del singolo sul tutto, della partecipazione alla vita politica, sociale e culturale. Contesti diversi e periodi storici lontani, ma il bisogno di cambiamento profondo è lo stesso.

“Quest’anno milioni di europei hanno detto ‘ci tengo’ alle loro azioni – ha continuato a spiegare la presidente –  Si sono offerti volontari. Hanno aiutato un vicino bisognoso. O semplicemente, indossavano una maschera per proteggere le persone intorno a loro. In quest’anno di pandemia, e oltre, questo deve essere anche il motto dell’Europa: mi interessa, ci interessa. Questa è la lezione più importante che spero possiamo imparare da questa crisi. È una lezione sull’Europa”. Prendersi cura: “dei più deboli tra noi; dei nostri vicini;  ci prendiamo cura del nostro pianeta e  ci prendiamo cura delle generazioni future”, ha aggiunto.

Sulla pandemia l’Italia aveva ragione, l’Europa doveva intervenire

Sembra un momento lontanissimo, ma accadde poco più di un anno fa, quando l’Italia si trovò per prima ad affrontare il Covid-19: “Mi ricordo bene l’inizio della pandemia e l’appello dell’Italia all’Europa – ha detto la presidente –  Gli italiani chiesero la solidarietà ed il coordinamento dell’Europa. L’Italia aveva ragione, l’Europa doveva intervenire. E questo è quello che abbiamo fatto“.

Come nel Medioevo, Firenze diventa simbolo di un nuovo rinascimento

Firenze diventa anche simbolo di ripartenza in questo 2021. “È la città del Rinascimento, il posto dove tutto è iniziato” dopo il Medioevo. Da qui si è propagato nel mondo “lo spirito del Rinascimento”, ha detto ancora la presidente della Commissione Ue, che in italiano aggiunge:  “La storia d’Europa è  una storia di rinascimenti”. “Dopo ogni crisi l’Europa è rinata e questo è ciò di cui ha bisogno ora: fermare la pandemia e dare forma a un nuovo futuro per l’Ue”.

Lo strumento per questo rinascimento si chiama Next Generation Eu,  750 miliardi di euro di investimenti. “È  il più grande pacchetto di ripresa in Europa dai tempi del Piano Marshall”. Le priorità: “la preparazione e la resilienza del nostro settore sanitario, la digitalizzazione e il Green Deal europeo”, perché “il cambiamento climatico è  la crisi che rimarraà con noi, una volta sconfitta la pandemia”.

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