Un anno di lavori per un investimento da 4,7 milioni di euro. Obiettivo: riqualificare e mettere in sicurezza la briglia sull’Arno a Figline e Incisa Valdarno e produrre energia pulita grazie alla realizzazione di una centrale idroelettrica. La potenza massima dell’impianto è di 612 kw mentre la produzione media attesa annua è di 2.610.000 kwh, che produrrà un risparmio di emissione di CO2 pari a 1.300 tonnellate. A fine intervento è prevista anche l’installazione di nuove colonnine di ricarica (con una potenza di 40kw) per veicoli elettrici, simili alle 20 già presenti sul territorio comunale.
Questa mattina l’assessora all’Ambiente Monia Monni ha visitato il cantiere aperto nel comune valdarnese, accompagnata dalla sindaca Giulia Mugnai e dal vice sindaco Enrico Buoncompagni. “Ho voluto vedere l’avvio dei lavori – ha detto – La riqualificazione della briglia sull’Arno è un’opera fondamentale per la riduzione del rischio idraulico di questo territorio. Inoltre, attraverso la realizzazione di una centrale idroelettrica, produrremo energia pulita, da fonte rinnovabile. Nel Project financing è previsto che il soggetto realizzatore metta a disposizione una postazione di ricarica di 40 kw, per i mezzi elettrici all’interno del territorio di Figline e Incisa Valdarno”.
Per rendere possibile la realizzazione di questi interventi, è stato necessario chiudere una porzione di giardino pubblico. “Ringrazio l’assessora Monni per questa importante opera di messa in sicurezza che è stata avviata anche sulle nostre sponde dell’Arno – ha commentato la sindaca Mugnai – e che ci consente di toccare con mano tutti i benefici delle politiche green”.
Il progetto di riqualificazione delle briglie entra nel piano complessivo di sistemazione delle 13 “pescaie” o briglie esistenti lungo il tratto fiorentino dell’Arno e prevede la realizzazione di 12 impianti destinati a produrre energia elettrica dall’acqua. Una serie di interventi lungo i 55 km di fiume interessati, che puntano anche a preservare la biodiversità, a ridurre le emissioni di CO2 e a tutelare e valorizzare il patrimonio storico ancora presente. Il tutto per un investimento complessivo di 80 milioni di euro.