La Toscana, con un indice di contagio di 250,7 (poi arrotondato a 251) da lunedì mattina (29 marzo) diventa zona rossa. L’annuncio è stato fatto ieri nel corso della settimanale riunione del Ceps, il Comitato per l’emergenza e la prevenzione scolastica, alla quale hanno preso parte anche gli assessori al diritto alla salute e all’istruzione, Simone Bezzini e Alessandra Nardini, mentre in videoconferenza erano collegati anche sindaci, prefetture, unità sanitarie locali e province.
L’annuncio del governatore
“Questa restrizione – ha precisato il presidente Eugenio Giani – fa sì che anche gli studenti toscani debbano stare a casa con tre giorni di anticipo rispetto alle tradizionali vacanze pasquali. Vedremo poi come andranno i dati ad inizio di aprile per capire se riusciremo a tornare in zona arancione, così come è avvenuto dal primo gennaio ad oggi, periodo in cui ci siamo alternati tra l’arancione e il giallo. Confido che la crescita del numero delle vaccinazioni, ormai sopra le 570 mila e sopra l’88% delle dosi ricevute e somministrate, un dato che è superiore alla media nazionale, ci aiuti a tornare in arancione”. Perché fino a pochi giorni fa era prevista la zona arancione? La spiegazione arriva direttamente dal governatore Giani. “La schede di un laboratorio di Prato è arrivata in ritardo, nel pomeriggio del 25 marzo…”.
La Toscana resterà dunque in zona rossa almeno fino a martedì 6 aprile, giorno di scadenza dell’attuale Decreto della presidenza del Consiglio dei ministri, che disciplina la materia.