Energia elettrica pulita dall’acqua dell’Arno, grazie alla riqualificazione delle 13 pescaie del tratto fiorentino del fiume e la realizzazioni di 12 centrali idroelettriche. Si stima che a regime, ci sarà una produzione annua di 55 Gwh di energia pari al fabbisogno di circa 20mila famiglie e con una conseguente riduzione di 25mila tonnellate di CO2 l’anno.
Un progetto rispolverato dopo anni di stop, messo in piedi dalla Provincia di Firenze nel 2007 e poi bloccato da un ricorso. Oggi ritorna attuale, grazie ad un’operazione di project financing e un investimento da 80 milioni di euro, come hanno annunciato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e l’assessora all’Ambiente, Monia Monni.
Non solo energia pulita: salvaguardia della biodiversità e valorizzazione del patrimonio storico
L’operazione punta a migliorare la sicurezza idraulica dei 55 km di fiume interessati che coinvolgono i territori Incisa, Rignano, Sieci, Ellera, Compiobbi, il Girone, Vallina, Rovezzano, Porto di Mezzo a Signa e, a Firenze, la zona di San Niccolò e il parco delle Cascine. L’intervento, oltre a produrre energia pulita e ridurre le emissioni climalteranti, valorizzerà anche il patrimonio storico rappresentato dalle briglie, come ha puntualizzato Giani: “Le pescaie sono opere trasversali al corso d’acqua realizzate per produrre forza motrice, un tempo a servizio di mulini o opifici, che hanno anche un ruolo di regimazione delle acque. Alcune di queste opere sono vecchie di qualche secolo e quindi non in buone condizioni. Sotto questo profilo il progetto punta perciò anche a salvaguardare e valorizzare un patrimonio storico-culturale composto da opere di ingegneria e architettura fluviale“.
Avrà effetti positivi anche sulla difesa della biodiversità. “I manufatti saranno pienamente integrati con l’ambiente circostante – ha aggiunto l’assessora Monni – Si è inoltre tenuto conto del rispetto della fauna ittica, realizzando strutture di risalita dei pesci”.
Dopo vari stop e ricorsi, ad aprile partiranno i lavori e termineranno in due anni
Dopo il ricorso del 2007, nel 2015 si è concluso in modo positivo la conferenza dei servizi sul progetto preliminare. L’anno successivo la competenza è passata alla Regione e nel 2019, con l’adeguamento del Piano Economico Finanziario in seguito all’emanazione del nuovo decreto che incentiva le rinnovabili, è partita la VIA e si è proceduto con la convenzione per la realizzazione delle opere e la loro gestione. Attualmente i progetti esecutivi sono in fase di verifica e validazione.
A febbraio, dopo il crollo della briglia dell’Isolotto a Firenze, il progetto è entrato nel vivo ed entro aprile 2021 partiranno tutti gli altri interventi, con una durata prevista di 24 mesi al termine dei quali dovranno risultare in esercizio tutti gli impianti e completati gli interventi di ristrutturazione delle pescaie.
Degli 80 milioni di euro stanziati, 13,1 serviranno per la ristrutturazione delle pescaie e altri 2,5 milioni per sistemazioni, ripristini, miglioramenti ambientali e paesaggistici lungo le sponde dell’Arno. La concessione avrà durata di 30 anni, poi le opere rientreranno completamente nella proprietà della Regione Toscana che potrà provvedere ad un nuovo affidamento.