La Toscana ferma le somministrazione del lotto di vaccino Astrazeneca sospeso in via precauzionale dall’Aifa. “Il mio direttore del settore Sanità mi ha detto che ha sospeso alcune dosi di quel lotto che era arrivato in Toscana, assolutamente in modo temporaneo e a scopo cautelativo”, lo ha annunciato il presidente Eugenio Giani intervenendo a Tagadà su La7. Una decisione che riguarda solo quel lotto, ha precisato.
Il lotto sospeso è ABV2856. L’Agenzia italiana del farmaco ne ha vietato l’utilizzo sul territorio nazionale dopo la segnalazione di alcuni presunti “eventi avversi gravi”. Le dosi non ancora somministrate in Toscana sono solo 15. Il lotto è arrivato nel mese scorso e dall’ 11 al 23 febbraio sono state somministrate 15.743 dosi senza che siano emerse criticità particolari nelle persone che hanno ricevuto la prima dose.
“Al momento – come si legge nella nota stessa di Aifa – non è stato stabilito alcun nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino e gli eventi”, segnalati. Procede, invece, con regolarità la somministrazione delle dosi AstraZeneca relativamente ad altri lotti.
Una doccia fredda sulla vaccinazioni che si aggiunge al rischio, sempre più concreto, di scivolare verso la zona rossa totale. “Dai dati che ho io, siamo in un coefficiente alto, ma della zona arancione”, ha spiegato Giani. Ancora una settimana in arancione, sarà quindi questa la probabile decisione del Cts di domani. Ma è una Toscana puntellata di zone rosse sempre più diffuse: dopo i comuni di Cecina, Viareggio e Castellina Marittima e la provincia di Pistoia, anche Prato da lunedì è zona rossa. Il Comune ha già annunciato la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado.
“Siamo al limite – ripete Giani – e per questo motivo, in ogni caso, mi rimetterò alle decisioni del Cts”.L’Rt medio regionale è a 1.22, di poco sotto la soglia dell’1.25 e i contagi relativi alla settimana 1-7 marzo non superano il limite critico dei 250 casi positivi ogni 100.000 abitanti. Ma sono numeri in crescita, come i contagi trainati dalle temute varianti: le terapie intensive hanno superato di ben 6 punti la soglia di guardia del 30% (oggi siamo a 208, stabili rispetto a ieri) e per un soffio siamo sotto l’altra soglia critica dei 1.500 ricoveri, quella da allarme rosso.
Il presidente Giani vuole comunque rassicurare: “La situazione sicuramente preoccupa ma di margini ce ne sono, il sistema sanitario toscano ha buone capacità di risposta”. In Toscana le postazioni di terapia intensiva, grazie agli interventi degli ultimi mesi, sono 500, ma è possibile aggiungerne altre 200 se l’emergenza diventa più seria. Diversi ospedali, come quello di Empoli, hanno poi aperto nuovi reparti Covid, e anche l’ex Creaf di Prato è pronta a fare la sua parte.