Adotta un agricoltore, donagli ore di lavoro e gusta i prodotti naturali. È l’iniziativa lanciata dall’associazione I Borghi più belli d’Italia e la piattaforma di social farming Coltivatori di Emozioni, nata con lo scopo di salvaguardare le tradizioni rurali del nostro Paese (comprese quelle toscane) e tutelare il paesaggio.
Attraverso un portale dedicato, si possono scoprire i borghi da una nuova prospettiva: quella dell’agricoltura. Si leggono le storie dei giovani contadini e degli ambasciatori del nostro patrimonio enogastronomico e se ne diventa “azionisti”.
Gli agricoltori nei borghi toscani
Ogni piccolo paese della Toscana custodisce un tesoro culinario, che racconta il nostro passato e i nostri valori. Nel comune di Scarperia e San Piero, ad esempio, si può contribuire al lavoro di un apicoltore; nella suggestiva campagna della Val di Cecina, oltre a preservare la tradizione vitivinicola (qui si produce infatti il Montecastelli IGP), si cerca di generare attrazione e riattivare il piccolo borgo di Micciano. A Lucignano, invece, un’azienda a conduzione familiare si impegna per tutelare lo zafferano, l’oro rosso della Valdichiana.
Come aderire
Ma come avviene l’adozione? Semplice. Si può sposare il progetto in tre modi diversi, scegliendo uno dei pacchetti disponibili. Con “Semina e sostieni” si acquista un certificato di adozione che suggella il legame del sostenitore con il territorio e il produttore. In pratica si dona un’ora di lavoro alle attività agricole (da impiegare nelle fasi di semina, vendemmia, raccolta ecc.); in cambio, un’arnia, un albero o una pianta porterà sempre il nostro nome.
“Raccogli e degusta” è un livello di adesione intermedio: con questo metodo si riceve a casa un cofanetto di degustazione (ad esempio una bottiglia di vino, un barattolo di miele o di zafferano). Con l’esclusivo box “Tramanda e assapora” si riceve addirittura la nuovissima guida de I Borghi più belli d’Italia 2020/2021.
L’obiettivo dell’iniziativa
Sostenere le tradizioni agroalimentari anche meno conosciute dell’Italia e della Toscana significa aiutare i meravigliosi borghi che ne fanno da cornice. Vuol dire creare un nuovo ciclo di produzione responsabile, che recupera le buone pratiche, sostiene le micro-economie locali e crea opportunità di lavoro nei piccoli paesi, contribuendo a combattere il loro spopolamento.
A dare voce a questi piccoli produttori è anche lo chef Simone Rugiati, testimonial di Coltivatori di Emozioni che da sempre porta avanti con convinzione i suoi principi: mettere in tavola prodotti provenienti da un’agricoltura sostenibile, rispettare la biodiversità e il benessere del consumatore.