Realizzare una via dedicata alla Cinta Senese, ai suoi allevamenti e ai prodotti, esattamente come avviene già nella regione spagnola dell’Andalusia per il celebre prosciutto Patanegra. È questa la proposta del presidente del Consorzio di tutela della Cinta Senese Daniele Baruffaldi nel corso di un incontro con la vicepresidente della Regione Toscana, con delega all’agricoltura, Stefania Saccardi.
“Aiutateci – ha detto Baruffaldi – a diventare come l’Andalusia, dove i turisti vanno appositamente per vedere gli allevamenti dove nascono prodotti di eccellenza quali il Patanegra”. Potrebbero essere creati, come in Spagna, itinerari ad hoc con un’apposita segnaletica che mostri le immagini stilizzate della Cinta lungo le strade.
Le richieste del Consorzio
Ma questa è solo una delle idee esposte e, soprattutto, mai come ora c’è bisogno del sostegno delle istituzioni.
Come prima cosa, infatti, il Consorzio richiede un contributo per le recinzioni necessarie per preservare i suini, allevati allo stato brado e semibrado, dalle malattie portate dal contatto con gli animali selvatici, in particolare i cinghiali. Su questo punto l’assessora Saccardi ha confermato che saranno previsti contributi pari al 40 per cento dell’investimento per tali strutture (i regolamenti europei non consentono una quota maggiore). Non si escludono anche aiuti per diminuire i costi derivanti dalla macellazione che avviene seguendo un preciso processo certificato.
L’impegno della Regione Toscana
Intanto è in preparazione il nuovo Piano di Sviluppo Rurale e per i prossimi due anni saranno disponibili 312 milioni di euro da destinare all’agricoltura toscana e alle sue produzioni di pregio “con interventi – ha osservato l’assessora – non improntati all’assistenzialismo, ma volti a favorire lo sviluppo delle imprese”. Ciò grazie anche ai finanziamenti europei provenienti dal piano relativo al Recovery Found che prevede per l’agricoltura italiana 9 miliardi.
“E una vetrina importante per l’agricoltura toscana – ha ricordato la vicepresidente della Regione – sarà il G20 sull’agricoltura previsto a Firenze il 24 settembre di quest’anno“.
La Cinta Senese DOP
“La Cinta Senese è un diamante grezzo” – spiega Baruffaldi illustrando le caratteristiche di questa razza. Prima è stata salvata dall’estinzione e successivamente si è affermata sui mercati nazionali e internazionali, arrivando fino al riconoscimento della DOP. Per una definita diffusione si auspica un aumento degli allevamenti e, già nei mesi scorsi, il Consorzio invitava potenziali interessati a mettersi in contatto.
Si tratta di un’opportunità di lavoro, specialmente per i giovani, ed è anche redditizia visto che la domanda è di gran lunga superiore all’offerta. Con l’obiettivo di coinvolgere gli allevatori del domani verrà lanciata anche una campagna promozionale, abbinata a una serie di iniziative.