É stata appena pubblicata da ARTEA la graduatoria del bando rivolto alle imprese agricole e agroalimentari per l’operazione “Investimenti nella trasformazione, commercializzazione o sviluppo dei prodotti agricoli”, annualità 2020. Su 96 domande arrivate sono state individuate quelle finanziabili in base alle risorse ad oggi messe a disposizione incrementate con recente delibera voluta dalla vicepresidente Stefania Saccardi.
Saranno trentanove i progetti finanziati per circa 18 milioni di euro di investimenti che saranno realizzati prevalentemente nei territori della Maremma. Attraverso il bando sono concessi contributi in conto capitale (pari al 40%) ad imprese agroalimentari che operano nel settore della trasformazione, della commercializzazione o sviluppo dei prodotti agricoli.
“Con questo intervento – ha evidenziato la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – abbiamo voluto ulteriormente rafforzare le filiere agroalimentari toscane e valorizzare le produzioni di qualità in un momento particolarmente difficile come quello che stiamo attraversando. La risposta delle imprese è stata molto significativa, segno che esiste una forte determinazione a far crescere ancora questo settore. D’altra parte gli ultimi dati sul commercio internazionale testimoniano come il settore sia vivo e vitale: nel 2017 si registra un valore dell’export pari a 300 milioni di euro per i prodotti agricoli e di 2,2 miliardi di euro per i prodotti alimentari, per un totale di 2,5 miliardi di euro, corrispondente al 7% delle esportazioni della regione e al 6% delle esportazioni agroalimentari italiane”.
La filiera maggiormente interessata e prioritaria, è quella olivo-oleicola: 20 imprese hanno richiesto un contributo complessivo di 2,5 milioni di euro a fronte di investimenti per oltre 6 milioni di euro. Ma non è da meno la filiera vitivinicola che con 8 domande finanziabili ha richiesto 2,3 milioni di euro. Altre filiere interessate dalle aziende ad oggi finanziabili sono la cerealicola, l’ortofrutticola e quella riferita al settore lattiero-caseario.
Oltre a garantire una positiva ricaduta economica sui produttori primari questa sottomisura contribuisce al rafforzamento ed all’integrazione tra il settore agricolo (che esprime la produzione primaria) e quello della trasformazione agroalimentare, relativa alle filiere toscane ed alla valorizzazione della produzione della qualità, prevedendo il sostegno ad investimenti in beni materiali ed immateriali per aumentare la competitività, promuovere l’adeguamento e l’ammodernamento delle strutture produttive di trasformazione e di commercializzazione, nonché migliorando la sicurezza nei luoghi di lavoro e tutti i processi produttivi rispettosi dell’ambiente.