Condividere un simbolo per condividere un progetto. È questo il significato più profondo di Volterra Illumina, l’iniziativa che ha segnato una nuova tappa nel percorso di Volterra, finalista toscana a Capitale italiana della cultura 2022.
Volterra Illumina è stata una staffetta di luce. Oggi il sindaco Giacomo Santi ha acceso un “I Lumina” – lume di alabastro divenuto simbolo della candidatura – e lo ha passato virtualmente alla Regione e ai sindaci dei 53 comuni sostenitori per giungere in piazza dei Priori, il cuore di Volterra, dove si trova la grande installazione di alabastro luminoso Arnioni in piazza. Qui ha raccolto nuovamente dal sindaco e presidente del consiglio regionale per raggiungere tutti componenti della comunità dell’alabastro e poi i cittadini e – simbolicamente – tutti coloro che appoggiano il progetto di Rigenerazione umana di Volterra 2022.
Volterra 2022 vuole nuovamente mettere l’alabastro al centro della città, per un ritorno alla materia prima, con nuove forme di creatività che riaffermeranno la rilevanza dei progetti intorno alla pietra di luce in un percorso di conoscenza e partecipazione che coinvolge tutta la comunità
L’alabastro per Volterra 2022
Volterra 2022 vuole nuovamente mettere l’alabastro al centro della città, per un ritorno alla materia prima, con nuove forme di creatività che riaffermeranno la rilevanza dei progetti intorno alla pietra di luce in un percorso di conoscenza e partecipazione che coinvolge tutta la comunità.
Per questo nel dossier di candidatura si trova “22 designer per 22 artigiani”, l’iniziativa curata dalla designer internazionale Luisa Bocchietto, già presidente e ora senator di WDO (World Design Organization), con il patrocinio e il contributo della Regione Toscana, da cui sono nati Arnioni in piazza e I Lumina.
Arnioni in piazza è la suggestiva installazione di pietre grezze d’alabastro collocata in piazza dei Priori, nel cuore della città (fino ad aprile 2021). Gli arnioni, con le loro forme “pettinate” a una scala più grande possibile, illuminati al loro interno, mettono in evidenza la varietà dei colori e delle venature del materiale. L’opera valorizza la qualità dell’alabastro e la capacità delle imprese locali di lavorarlo per trarne prodotti eccellenti. Un materiale sempre diverso, che rende unica ogni opera.
Come unici, ognuno con le proprie trasparenze, sono i lumi portacandele in alabastro I Lumina, ideati sempre da Luisa Bocchietto e primi oggetti di design della collezione 2020/2021. Gli eleganti lumi portacandela dialogano con l’opera pubblica e ne rappresentano il suo aspetto privato, in una simbolica condivisione di valori e progetti tra città e partecipanti.
Nell’ambito della iniziative dedicate alla pietra volterrana si trova anche la nuova collana culturale del comune di Volterra Volaterrae Arte e cultura, realizzata in collaborazione con Pacini Editore. Il primo volume, curato da Ilario Luperini con la collaborazione di Renato Casini e Marco Ricciardi e le foto di Dante Ghilli, è dedicato alla Torre Pendente in alabastro e s’intitola Solide Trasparenze.
L’alabastro di Volterra, pietra gessosa formatasi 6-7 milioni di anni fa, è considerato il più pregiato d’Europa e cambia aspetto, colorazione e consistenza al variare della composizione chimica del terreno, mostrando diverse venature che rendono ogni oggetto unico e non replicabile. In epoca etrusca fu utilizzato per la produzione di urne cinerarie e Volterra divenne il centro di produzione di questo prezioso materiale. Poche testimonianze ne attestano l’uso nel Medioevo, ma è alla metà del ‘500 che si afferma una vera rinascita della sua lavorazione. Oggi Volterra è un centro di manifattura esclusivo di questa pietra naturale dalle magnifiche trasparenze.
La candidatura
Volterra è una delle dieci città finaliste al titolo di Capitale italiana della cultura 2022. Il progetto complessivo, presentato nel dossier dal titolo Rigenerazione umana, mette al centro la rigenerazione delle persone e delle comunità, ponendosi come esempio di sperimentazione e punto di riferimento per la rinascita dell’Italia attraverso i centri di media dimensione e i loro territori. Temi di grande dibattito che, alla luce della recente pandemia, hanno assunto ulteriore centralità.
Il dossier trova forza propulsiva nelle esperienze di rigenerazione umana che hanno modellato la città, in particolare quella dell’ex Ospedale Psichiatrico, dove si conserva parte del graffito di Nannetti capolavoro dell’art brut, e quella della pluripremiata UBU, Compagnia della Fortezza, la più importante e longeva esperienza di teatro-carcere nel mondo, condotta da Armando Punzo, che ha creato un innovativo e unico modello di ricerca culturale in continua evoluzione.