Test rapidi, screening nelle scuole e controllo del territorio. Le armi per arginare una probabile terza ondata si stanno affilando. “Ma serve anche la collaborazione e la responsabilità dei cittadini”. Simone Bezzini, assessore regionale alla Sanità, è in carica insieme a tutta la Giunta del presidente Eugenio Giani da soli due mesi e parlare di battesimo di fuoco appare riduttivo di fronte a una pandemia mondiale e all’avvio della più grande campagna vaccinale mondiale mai vista prima. Si parte domenica con il “vaccine day” in tutta Europa, un momento simbolico che coinvolgerà 50 persone in ciascuno dei 12 hub ospedalieri della Toscana (saranno poco meno di 10mila dosi in tutta Italia). Si partirà per davvero solo i primi di gennaio.
Assessore Bezzini, quando?
La data precisa non c’è, dipende dal Governo. I primi giorni dell’anno nuovo, ma dopo il 27 dicembre ogni giorno è quello buono.
La prima risposta alle prenotazioni per il vaccino è stata buona, quasi totale. Come ci stiamo preparando?
Ogni giorno in Regione ci sono 45 professionisti, con competenze e professionalità altissime, che si riuniscono per analizzare nel dettaglio tutto il processo organizzativo: dalla catena di distribuzione alla prenotazione, tutto ciò che c’è a monte e a valle della vaccinazione. Abbiamo messo su in poco tempo un portale , credo un esperimento unico in Italia e all’inizio aperto solo ad operatori sanitari e Rsa, che già ci consente di programmare al meglio la vaccinazione, presidio per presidio, con una suddivisione molto accurata per bacini territoriali. Oggi abbiamo già i numeri e utilizzeremo le nostre strutture e il nostro personale.
Il sistema sarà in grado di gestire eventuali disdette?
C’è un processo di pre-adesione e di prenotazione, non vincolante, e ciò ci permette di avere la quasi totale certezza delle dosi da somministrare. In ogni caso stiamo studiando le modalità per evitare che anche una sola fiala vada persa.
Nonostante tutto, il fronte degli scettici non è marginale. Cosa direbbe a chi non vuole vaccinarsi?
Il vaccino non è obbligatorio, ma invito tutti a un grande senso di responsabilità. Credo nella scienza e auspico la maggior partecipazione possibile.
Il vaccino non è obbligatorio, ma auspico la maggior partecipazione possibile
A Siena, sta andando avanti la cura con gli anticorpi monoclonali della Toscana Life Sciences. Come si coordinerà la campagna del vaccino?
E’ un’arma in più e andranno in parallelo. La campagna vaccinale durerà diversi mesi e ha natura preventiva. Il farmaco monoclonale ha una doppia funzione, di profilassi e di cura. E’ assolutamente un bene avere più terapie a disposizione.
Contenere una terza ondata è possibile?
Il rischio di una terza ondata c’è, è alto. Il virus corre, i morti sono tantissimi e le premesse per far temere un nuovo aumento dei contagi ci sono. Ma abbiamo gli strumenti per contenerlo e dobbiamo agire su due fronti. Le istituzioni e i cittadini. Dal lato delle istituzioni, con una delibera di giunta, avvieremo una campagna di testing per le categorie che per la loro funzione sono più esposte al contagio. Sono gli operatori sanitari, le forze dell’ordine, ma anche gli autisti e chi lavora con il pubblico: a loro daremo i test antigenici rapidi. Insieme poi alle Asl, all’ Agenzia regionale di sanità, Anci, Upi e alle associazioni di volontariato, che ringrazio, ci coordineremo per intervenire puntualmente dove ci sono indicazione di aumenti di contagio e di possibili focolai. Inoltre, alla ripresa delle scuole avvieremo uno screening tra gli studenti adottando una strategia di allerta precoce per individuare possibili focolai tra i ragazzi dai 14 ai 19 anni in 150 istituti toscani.
E ai cittadini?
A loro chiediamo di rispettare le regole e di essere responsabili.
L’aumento dei contagi potrà influirà sulla campagna vaccinale?
Ci sono diversi motivi per cui dobbiamo scongiurare una terza ondata, la somministrazione del vaccino è certamente tra questi
Con la seconda ondata i reparti si sono riempiti velocemente. Qual è la situazione delle nostre strutture?
E’ molto migliorata e rispetto a metà novembre abbiamo dimezzato tutti i numeri. Da oltre duemila ricoveri siamo arrivati a mille. Ma è necessario non abbassare la guardia mai, i morti sono ancora troppi.
Il sistema sanitario dovrà far coesistere pandemia e prestazione ordinaria. Si presentano delle criticità?
Rispetto alla prima ondata, con il blocco delle prestazioni a esclusione di quelle oncologiche e tempo-dipendenti, abbiamo cercato di salvaguardare il più possibile le attività no-covid limitando al massimo i rallentamenti. E’ chiaro che la pandemia durerà ancora molti mesi e il sistema sanitario dovrà essere in grado di dare a tutti risposte adeguate.
In due mesi dal suo insediamento ha affrontato problemi mai visti primi, con una situazione che si evolve velocemente. Qual è stata la sfida più dura?
Abbiamo sempre reagito, ma devo dire che è stata molto dura nei 15 giorni tra ottobre e novembre, quando i contagi sembravano incontrollabili. Abbiamo recuperato bene. Penso soprattutto al tracciamento dei casi che oggi raggiunge una soglia di quasi il 100%.
L’assistenza sanitaria sarà sempre garantita, non c’è spazio per le polemiche
Le feste sono un momento delicato e si è parlato di un possibile rallentamento nell’assistenza. A che punto siamo?
Non è il momento di fare polemiche, non abbiamo spazio e tempo. L’assistenza sarà garantita sempre, attraverso le guardie mediche, i medici di continuità assistenziale e le Usca che interverranno a domicilio nel caso si presentino sintomatologie riconducibili al covid. Ogni Asl avrà le sue modalità, ma funzionerà tutta la filiera, dal testing e i drive-througt alle analisi e il tracciamento.
Pensiamo un attimo al post-Covid. Passata l’emergenza della pandemia, quale sarà la sua prima iniziativa?
Con il presidente Giani, già in campagna elettorale, abbiamo annunciato gli Stati Generali della Sanità. Ora siamo totalmente presi dal presente, dall’emergenza sanitaria, ma credo che sia necessario proiettare anche uno sguardo verso il futuro. La sanità ha una prospettiva lunga e ha bisogno di progettualità. A inizio anno nuovo troveremo il modo di aprire anche questo percorso.
Organizzeremo gli Stati Generali della Sanità, perché c’è bisogno di progettualità
A proposito di progettualità, dal Recovery Fund arriveranno 9 miliardi alla sanità..
Sono pochi, lo abbiamo già ribadito. Mi auguro che le risorse vengano implementate. Ne servono molte, molte di più.
Come passerà il Natale?
Al lavoro, il 27 è un giorno importante. A Natale sarò in casa, solo con mia moglie e i miei due figli.
Un augurio ai toscani.
Che il 2021 rappresenti una ripresa per tutti e il superamento di questa pandemia.