L’80% degli studenti ha accesso ad una connessione internet adeguata. “Ma resta grave che il 20% non abbia garantito questo diritto”, lo ha detto l’assessore regionale alle Infrastrutture digitali, Stefano Ciuoffo. Da questa constatazione, rilevata da interviste fatte a 378 presidi toscani, parte la decisione di stanziare 2,5 milioni di euro per potenziare la connettività delle scuole e la didattica a distanza. La misura è stata annunciata oggi dal presidente della Regione Eugenio Giani, dall’assessore all’Istruzione Alessandra Nardini, e dall’assessore Ciuffo. Due milione andranno agli enti locali, 500mila agli studenti e il bando partirà il prossimo 23 dicembre.
In Toscana esiste un livello di connettività differenziata, che va dalla fibra ottica alle Adsl, via cavo o wireless. Il discrimine è il territorio di provenienza, città o area interna, e per questo la Regione ha scelto di chiedere direttamente alle scuole, attraverso il proprio sistema informativo regionale, per intervenire in maniera puntale. Lo strumento utilizzato è il bando che, attraverso Artea, prevede l’immediata erogazione del contributo: circa 2mila euro a istituto che aiuterà le scuole a sostenere i costi legati alla connessione e alla didattica a distanza.
La diffusione della densità abitativa è la prima barriera contro il Covid: incentiviamo i piccoli borghi
“Non devono esserci disparità o zone a bassa o nessuna connettività – ha detto il governatore Eugenio Giani – Questo intervento è un primo passo, ma sarà questo il pungolo per i prossimi cinque anni: far sì che tutta la Toscana sia connessa e ben connessa alla rete internet. La diffusione della densità abitativa è la prima barriera per il contagio da Covid ed è nostra intenzione incentivare i piccoli borghi e le aree interne con servizi adeguati”.
L’innovazione digitale in regione è a buon punto, “ma adesso è il caso di accelerare per le nuove esigenze dettate dalla pandemia – ha poi aggiunto Ciuoffo – Vogliamo garantire a tutti gli studenti un buon diritto di accesso agli strumenti indispensabili per la loro formazione scolastica. E anche se l’80% ha una situazione soddisfacente, per la metà di questi c’è un problema di qualità della connessione su cui intervenire”
La didattica a distanza ha inoltre evidenziato e allargato “le disuguaglianze socio economiche, territoriali e di opportunità – ha sottolineato l’assessore Alessandra Nardini – e c’è il rischio che aumentino. Non può sostituire la didattica in presenza e dobbiamo leggerlo come un investimento per avere scuole più moderne dopo la pandemia. Non vogliamo lasciare indietro nessuna studentessa e nessuno studente: quello alla connettività fa parte del diritto allo studio”.