Il 2020 non è stato un anno facile per la musica. Ma paradossalmente proprio la musica è una delle cose che ci hanno aiutato e che ci aiutano a sopravvivere alla pandemia. Il Covid-19 ci ha imposto il distanziamento fisico e il mondo della musica che è tutto l’opposto cioè vicinanza, condivisione, aggregazione ne è stato duramente colpito. Non sappiamo ancora quando potremo tornare ad ascoltare un concerto dal vivo in sicurezza. Ma in questo anno così faticoso e complicato tanti musicisti non si sono tirati indietro e hanno deciso di pubblicare i loro dischi pur consapevoli che non li avrebbero mai potuti suonare dal vivo. Cosa c’è di più terribile di un musicista che non può suonare la sua musica? Forse solo gli animali in gabbia possono capirlo. E noi che in gabbia quest’anno ci siamo stati a lungo non possiamo che ringraziarli con questo piccolo omaggio. Ecco le dieci canzoni Made in Toscana che abbiamo scelto come regali da scartare sotto l’albero di Natale.
The Zen Circus, Come se provassi amore
“Come se provassi amore, quanto è difficile da immaginare, come una guerra dove non si muore o una malattia che non ha sintomi e anche senza cura non dà dolore”. Pensare agli Zen Circus fuori da un palco non è facile. Eppure hanno dimostrato un’incredibile spirito zen (appunto) trascorrendo i mesi del lockdown a cesellare il loro nuovo disco. La chiusura forzata ha dato all’album forse una potenza che altrimenti non avrebbe mai avuto. Non tutto il male viene per nuocere dunque e “Come se provassi amore” lo dimostra.
Francesco Bianconi, Certi uomini
“Certi uomini vivono per i soldi, certi bastardi per il potere, i ragazzi vivono per vivere, le anime sante per trasmigrare, gli idealisti vivono per un’immagine, i drogati per la droga”. Francesco Bianconi non fa sconti a nessuno, nel suo debutto solista è disperatamente sincero, fino quasi a togliersi strati di pelle e rivelare le ossa e i muscoli che stanno sotto. Un disco duro, sofferto ma anche incredibilmente bello e spietato. Non cercate un conforto nella sua musica, ma la voglia di immergersi in un punto di vista mai banale sul mondo che ci circonda.
L’Albero, Cenere
“Cara mia, cara mia, cara mia, niente dura lo sai…nemmeno i nostri guai”. Questo disco ci è piaciuto davvero tanto, Andrea Mastropietro è per noi un cantautore del livello di Ciampi, Tenco o Battisti. Nelle sue canzoni riesce a mescolare una visione lucidissima e critica della società contemporanea insieme a sentimenti semplici, puri e forti come un ruscello che scorre nella foresta. Ascoltatelo vi farà stare bene.
Marco Parente, Nella giungla
“Tu sei, tu hai solo se dai. Se dai, tu puoi solo chi sei” Parole solo apparentemente semplici quelle di Marco Parente che nel suo ultimo disco porta una ventata di serenità, di leggerezza e di luce in un anno in cui davvero ne avevamo molto bisogno. Il suo disco sembra scritto su un’isola deserta circondati da verdi palme e mare azzurro, è tutto da bere come una bibita in un’afosa giornata estiva.
Jamila, La dottrina delle piccole cose
“Se un domani mi svegliassi ancora così abbattuta dalla vita, so che di carezze ci sarebbero le tue, questa vita fa meno paura se siamo in due”. La giovanissima Jamila ha debuttato quest’anno e subito è stato chiaro che la ragazza ha talento da vendere. ‘La dottrina’ è una canzone d’amore così sincera e disarmante che potete dedicarla solo a un amore davvero grande. Mi raccomando usatela con cautela.
Tommaso Novi, Aria
“Ora mi serva aria, aria non ce n’è” Dopo la divertente “Molto bello” Tommaso Novi ci regala un’altra canzone. Se però la prima era scherzosa e giocosa questa è tutt’altro. Racconta una storia d’amore ma per le strane coincidenze della vita forse è il pezzo che meglio descrive tutta l’angoscia che abbiamo provato in questo 2020.
Le Marina, I’ll never love you
Ha vissuto molti anni a Londra ma nel 2020 ha deciso di tornare a vivere in Toscana. Nelle sue canzoni tante Marine diverse si dibattono alla ricerca della libertà di essere se stessa. La live session che vi proponiamo è particolarmente intensa e la consideriamo un regalo prezioso che ci ha fatto Marina.
Theo Taddei, XIX
“Rinascerò di nuovo qui, fra i campi, fra i campi” Theo Taddei vive in campagna vicino a Firenze e passa le giornate facendo lunghe passeggiate e realizzando disegni bellissimi. Tutto questo suo mondo incantato e un po’ magico si riversa nelle sue canzoni. Se amate i Sigur Ros la sua musica è fatta per voi.
Emma Nolde, Berlino
“È difficile lasciare stare, lo dico a chi me lo consiglia, se potessi vi farei sentire io che mare ho nella mia conchiglia” Un talento enorme di cui è (forse) ancora non del tutto consapevole, l’irrequietezza, i dubbi e la confusione caratteristici dei vent’anni. Emma Nolde è tutto questo e molto di più. Berlino è un piccolo gioiello, e noi non possiamo che guardarlo e ascoltarlo pieni di stupore.
Campos, Sonno
“Io non ho fatto la guerra, io non ho sofferto abbastanza. Mi sono perso nel sonno. Viaggio troppo nel niente” Un disco che è come un fiume in piena, da ascoltare lasciandosi andare, senza farsi troppe domande. “Sonno” è forse il ritratto di una generazione che pensava avrebbe combattuto contro gli zombie e invece si trova costretta in casa senza poter uscire durante il lockdown. O forse no, i Campos non spiegano le loro canzoni a loro basta che voi le ascoltiate.
Bonus*
Ringraziamo Enrico Gabrielli e Francesca Biliotti de L’Orchestrina di molto agevole per tutti i bellissimi concerti dal loro balcone