La Toscana stanzia 2 milioni di euro per finanziare 14 nuovi progetti biennali per l’inserimento lavorativo dei Neet, ovvero quei giovani toscani “inattivi”, che non studiano e non lavorano.
I percorsi che così i ragazzi e le ragazze potranno frequentare costituiscono un importante strumento di contrasto alla dispersione e consentono alle ragazze e ai ragazzi di conseguire una qualifica professionale immediatamente spendibile nel mercato del lavoro.
Aiutare i giovani più a rischio marginalità sociale
Quelli che saranno ulteriormente attivati sono percorsi formativi biennali rivolti a giovani che hanno assolto l’obbligo di istruzione e sono fuoriusciti dal sistema scolastico: si tratta di giovani NEET (non impegnati nello studio, né nel lavoro né nella formazione) iscritti al Programma Garanzia Giovani.
“Una delle nostre preoccupazioni maggiori riguarda i giovani che, pur avendo assolto l’obbligo di istruzione, sono comunque fuoriusciti dal sistema scolastico senza conseguire una qualifica e adesso non studiano, né hanno un lavoro per cui sono maggiormente a rischio di marginalità sociale – spiega l’assessore regionale alla formazione e lavoro Alessandra Nardini – per finanziare altri 14 progetti che si aggiungano ai 70 già in essere, abbiamo quindi stanziato 2 milioni di euro. Lo abbiamo fatto perché dalle analisi condotte risulta che i percorsi Iefp, dedicati all’Istruzione e alla formazione professionale, hanno buone ricadute occupazionali. Queste risorse arrivano dal PON (il Programma operativo nazionale) IOG (Iniziativa occupazione giovani) Garanzia Giovani, nell’ambito del progetto Giovanisì, in cui continuiamo a credere molto”.
14 progetti in tanti settori diversi
Con la delibera si finanziano ulteriori 14 progetti nelle varie province toscane. Quelli che verranno avviati riguarderanno figure di differenti settori economici: si va dalla ristorazione e trasformazione agroalimentare, al settore del benessere, alla grafica, all’impiantistica, all’agricoltura e alla distribuzione commerciale.
“Insomma – conclude l’assessore Nardini – questi percorsi costituiscono un importante strumento di contrasto alla dispersione e consentono alle ragazze e ai ragazzi di conseguire una qualifica professionale immediatamente spendibile nel mercato del lavoro”.