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Sciare sulle montagne toscane? Per ora non si può. Ecco le linee guida

In Toscana, zona rossa, sciare è vietato. Ma se il colore dovesse cambiare, la Regione s’impegnerà a riaprire gli impianti. Intanto sono state approvate le linee guida per la “settimana bianca sicura”

Sciatore - © Curt Nichols - Unsplash

Fin quando la Toscana sarà in zona rossa, anche se la prima neve ha già fatto la comparsa, spostarsi per andare a sciare sarà impossibile: ogni attività amatoriale è infatti sospesa. Anche nelle zone gialle e arancioni al momento però non era possibile sciare in attesa di linee guida: lo prevedeva il decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 3 novembre e la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome le ha approvate ieri. Il documento dovrà adesso essere sottoposto al Governo e al Comitato tecnico scientifico.

Verso la riapertura degli impianti

“Faremo di tutto, una volta ricollocati in zona arancione o gialla, per far ripartire in totale sicurezza gli impianti del comprensorio dell’Abetone e della Val di Luce sull’Appennino tosco-emiliano, quelli del comprensorio amiatino e quelli in Lunigiana” ha detto l’assessore al turismo della Toscana, Leonardo Marras. “Quanto al prossimo Dpcm atteso per il 4 dicembre – aggiunge – qualora il Governo intenda adottare nuove misure più restrittive auspichiamo, come Regioni e tutte assieme, che queste siano oggetto prima di un confronto”.

Le regole anti-Covid

Le regole per la settimana bianca anti-Covid licenziate dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome prevedono mascherina chirurgica obbligatoria per tutti gli sciatori (meglio se indossata sotto lo scaldacollo), presenze in funivie e cabinovie ridotte alla metà della capienza massima possibile (che potrà rimanere tale solo sulle seggiovie), tetto di skipass giornalieri per tenere sotto controllo le presenze ed acquisto on-line dei biglietti. Attenzione è stata posta anche allo svago vicino e lontano dalle piste: così, una volta tolti gli scarponi da sci, aperitivi ed happy hour nei locali saranno possibili solo con posti a sedere e nel rispetto delle misure di sicurezza che riguardano bar e ristoranti.

Distanza anche tra congiunti

Mentre ci si avvicina agli impianti di risalita si dovrà inoltre sempre rispettare la distanza di un metro tra le persone: anche tra conviventi e congiunti dello stesso nucleo familiare, salvo i bambini al di sotto di un metro e 25 centimetri o i non vedenti che hanno bisogno chiaramente di essere accompagnati. I gestori dovranno dunque organizzarsi per gestire flussi e code. Solo nel caso di temporali od altri eventi atmosferici eccezionali, sarà consentito l’uso degli impianti a pieno carico per la discesa a valle, per scongiurare assembramenti nelle stazioni a monte.

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