Il mondo dell’olio extravergine toscano va in controtendenza rispetto alla media italiana, segnando un incremento del 31% in più della nuova produzione regionale.
Vanno particolarmente bene anche le vendite: infatti è caccia all’olio, con l’aumento del 9,5% degli acquisti delle famiglie che con l’emergenza Covid-19 sono tornate a fare scorte e a cucinare con i prodotti base della dieta mediterranea. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti Toscana sulla base dell’aggiornamento previsionale elaborato da Ismea e Unaprol per la campagna 2020-21.
14mila tonnellate di olio di ottima qualità
“A fronte di una situazione produttiva preoccupante in Italia dove si stima il crollo del 30% della nuova produzione nazionale che dovrebbe attestarsi attorno a 255 milioni di chili – sottolinea Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretti Toscana -, in Toscana si conferma un aumento già stimato del 31% rispetto al 2019, con 14mila tonnellate di olio prodotto e qualità eccellente, con la punta di diamante della Igp Olio Toscano per cui si stima una produzione di quasi 3mila tonnellate”.
Secondo Coldiretti, in Italia nove famiglie su 10 consumano olio extravergine d’oliva tutti i giorni, con una crescente attenzione verso il prodotto di qualità che ha favorito la nascita di corsi e iniziative.
Anche l’olio risente della pandemia
Dati positivi, nonostante anche il settore dell’extravergine toscano sia stato colpito dalla crisi innescata dalla pandemia.
“Il blocco del canale Ho.Re.Ca con la chiusura di 22.500 ristoranti, pizzerie e 3.200 agriturismi che somministrano cibo e si dedicano all’oleoturismo avrà effetti anche sul settore oleario – aggiunge il presidente Filippi – che ha resistito alla prima ondata pandemica, segnando nei primi sei mesi del 2020 un aumento delle esportazioni del 15%. Per sostenere questo importante segmento dell’economia toscana in un momento critico causato dall’emergenza Covid, servono provvedimenti immediati con massicci investimenti pubblici e privati, a partire da un piano straordinario di comunicazione sull’olio che rappresenta da sempre all’estero un prodotto simbolo della dieta mediterranea”.