C’è chi ha trascorso il primo lockdown facendo pane e pizza, chi si è messo a cantare dal balcone, chi ha pulito casa meglio di un impresa di pulizie, chi si è ammazzato di tapis roulant e dolorosissimi esercizi di pilates, chi ha aperto una bottiglia diversa ogni sera e chi come la sottoscritta ha esorcizzato ansie e paure combattendoli con una medicina omeopatica cioè guardando film horror a nastro. Concentrarmi su angosce e drammi che mi erano attualmente estranei mi ha paradossalmente aiutata a superare tutte quelle paure che in quel momento purtroppo erano fin troppo reali. In realtà la passione per i film horror mi accompagna da molto tempo, fin da quando a 10 anni inserii nel videoregistratore una videocassetta che mi aveva prestato mio cugino più grande di me. Quella VHS era Alien di Ridley Scott e nulla da allora è stato più lo stesso, quel brivido e quell’eccitazione hanno sempre fatto parte di me.
È pertanto con un certo affetto che mi sono avvicinata a “Scary Movies – vol.I” un disco suonato, registrato, prodotto e mixato da Kropotkin ovvero il musicista fiorentino Francesco D’Elia già nei Sex Pizzul e ne L’Orchestrina di Molto Agevole di Enrico Gabrielli. Scary Movies è l’omaggio di un cinefilo doc che ha scelto di affrontare e reinterpretare colonne sonore di celebri film horror e triller. Cinque pezzi che forse stupiranno in quanto scelte musicali abbastanza atipiche, non ci troverete la celebre colonna sonora dei Goblin per Profondo Rosso per intendersi. Sono “luoghi dell’anima” in cui Francesco al buio della sua cameretta (ci piace immaginarcelo così) si è perso e poi ritrovato.
Ecco la nostra intervista
Ciao Francesco! Come nasce l’idea di questo Ep dedicato alle colonne sonore dei film horror?
È nata in una notte di circa un anno fa, quando, rivedendo per l’ennesima volta “Il Signore del Male” di John Carpenter, mi è venuta l’irrefrenabile curiosità di studiarmi davvero a fondo la colonna sonora, che in quel film è un vero e proprio personaggio aggiunto, presente praticamente in ogni singolo fotogramma. Allora ho bloccato tutto, ho montato le tastiere, nonostante fossero le 3 passate ed ho iniziato a suonarci sopra, praticamente jammando assieme al film. Da lì ho capito che mi sarebbe piaciuto riarrangiare alcune delle soundtrack “a tema” che amo di più.
Credo sia pleonastico che sei un grande fan dei film horror, cosa ti affascina di questo genere?
Dal punto di vista delle immagini, naturalmente, la visionarietà e il suo ricorrere ad un immaginario davvero sfrenato. Sotto un profilo più generale, il fatto che l’horror è il genere sicuramente più adatto non solo a trattare temi davvero universali ma anche, assieme al genere comico, a fare satira sociale (vedi Romero e Carpenter), come ha correttamente rilevato Jordan Peele, regista di uno dei film più intelligenti degli ultimi anni “Get Out”. Inoltre, l’horror è davvero spaventoso quando fa emergere l’assurdo dal quotidiano e dal reale, come ha genialmente fatto Polanski.
Quali sono i tuoi film horror preferiti?
Ne scelgo tre, anzi quattro, per non dover impazzire: “Il Signore del Male” ex aequo con “Il seme della follia”, entrambi di Carpenter, e ne metto due del filone cd. “new horror”, “It Follows” di David Robert Mitchell e “The VVitch” di Robert Eggers.
Mi colpisce la scelta dei cinque pezzi che hai fatto, come mai proprio questi cinque e non altri?
Via via che sceglievo il materiale, mi è venuto in mente che sarebbe stato forse più interessante non andare sui classiconi bensì cercare di affrontare paura ed inquietudine sotto un profilo puramente emozionale e soggettivo, sicché sono andato a pescare da film, nuovi o meno nuovi per me, che mi avessero sinceramente e positivamente sconvolto o scosso.
Se penso alle colonne sonore dei film horror il primo musicista che mi viene in mente è Carpenter che oltre ad essere un regista immenso curava anche le musiche dei suoi film. Forse lo vedremo apparire in un tuo prossimo Ep?
Certo che lo vedremo, avevo naturalmente in cantiere di inserire un omaggio a lui già ora ma sono andato un po’ lungo coi tempi, vuoi anche per una sorta di timore reverenziale proprio in ragione del suo doppio ruolo di regista e compositore, timore che spero ora di aver sconfitto. Adesso la scelta è fatta ma anche stavolta andrò su una soundtrack forse non tra le più note ma che a me, citando peraltro dal film stesso da cui è tratta, “fa letteralmente impazzire”.
Stiamo di fatto vivendo dentro a un film horror, la musica (magari non sui balconi) può aiutarci a superare tutto questo?
Ne sono convinto, e per fortuna dove vivo non ho un balcone.