Un “buco” da oltre 200 milioni di euro per gli agriturismi toscani costretti ad affrontare lo stop della zona arancione ma anche il crollo del turismo, questa è l’analisi di Coldiretti Toscana e Terranostra Campagna Amica Toscana sugli effetti dell’ultimo DPCM in riferimento all’emergenza Covid.
In Italia sono 24.000 gli agriturismi che offrono la possibilità di stare all’aria aperta lontano dalle preoccupazioni e di questi ben 4.500 si trovano in Toscana dove leader dell’ospitalità agrituristica regionale è Siena con 1150 aziende – aggiunge Coldiretti Toscana – seguita da Grosseto con 960 e Firenze con 600. I posti letto dell’agriturismo toscano contano 31mila camere e 700 piazzole che accolgono oltre 60mila persone.
Sulle aree del territorio nazionale caratterizzate da uno scenario di elevata gravità e in quelle di massima gravità – sottolinea Coldiretti Toscana – il nuovo DPCM sospende tutte le attività di ristorazione e quindi, anche la somministrazione di pasti e bevande da parte degli agriturismi. Si tratta – precisa la Coldiretti – di un colpo drammatico a più di 1 azienda agrituristica su 5 attiva livello nazionale con la cancellazione di oltre 140mila posti a tavola.
Nelle zone critiche rosse e arancioni è infatti consentita la sola consegna a domicilio – continua la Coldiretti – nonché fino alle ore 22 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle vicinanze dei locali. Limitazioni permangono però anche sulla parte del territorio nazionale fuori dalle due fasce più critiche dove – evidenzia la Coldiretti – le attività di ristorazione sono consentite solo dalle ore 5,00 alle 18,00 con la possibilità sempre della consegna a domicilio, nonché fino alle ore 22 della ristorazione con asporto.
Una situazione di crisi – evidenzia la Coldiretti – che rischia di essere aggravata dalle lentezze della burocrazia per l’arrivo degli aiuti alle aziende. Servono quindi ristori immediati per non far chiudere per sempre attività che rappresentano un modello di turismo sostenibile grazie ai primati nazionali sul piano ambientale ed enogastronomico.
Gli agriturismi, spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse – conclude Coldiretti Toscana – i luoghi dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche.