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Ad Arezzo torna a casa il prezioso polittico di Pietro Lorenzetti

Grazie a un lungo e accurato restauro l’opera trecentesca è tornata a nuova vita ed è stata ricollocata nella Pieve di Santa Maria

È tornato a casa ad Arezzo il trecentesco polittico di Pietro Lorenzetti raffigurante la “Madonna con Bambino, Santi, Annunciazione e Assunzione”. La preziosa opera trecentesca è stata restaurata e quindi ricollocata nella Pieve di Santa Maria di Arezzo. Il “saluto” ufficiale all’opera verrà dato dall’arcivescovo Riccardo Fontana che domenica 8 novembre celebrerà una messa insieme al parroco Don Alvaro Bardelli.

Si conclude così un importante lavoro di pulitura, consolidamento e messa in sicurezza che restituisce all’ammirazione, allo studio e alla devozione uno dei capolavori indiscussi dell’arte medioevale.

Una delle opere più importanti di Lorenzetti

L’opera, una tempera su tavola fondo oro che è pietra miliare nel percorso artistico e biografico del Lorenzetti, venne realizzata tra il 1320-24. Lo documenta il contratto stipulato il 17 aprile 1320, con il quale il vescovo Guido Tarlati impegnava il maestro senese, richiedendogli espressamente di dipingere figure bellissime con colori pregiati, in campi dorati con oro da cento fogli a fiorino.

Il documento, che resta uno tra i più illuminanti dell’epoca per la relazione opera-artista-committente, oltre a richiedere elevati requisiti di qualità, impone al pittore di impegnarsi senza interruzioni e senza assumere altre committenze fino ad aver raggiunto la “perfezione” dell’opera.

Il polittico di Arezzo di Pietro Lorenzetti
Il polittico di Arezzo di Pietro Lorenzetti

Un lungo e accurato restauro

Nel 1976 l’opera subì l’attacco di uno squilibrato che tentò di dargli fuoco. Durante il restauro si è verificata la funzionalità del supporto, quindi è stata operata una pulitura della superficie pittorica che ha provveduto alla rimozione degli strati di
restauro apposti nell’ultimo intervento (vernici e integrazione pittorica, alterate nel tempo). Questa operazione ha rivelato estesissime aree di pittura e di fondi oro in cui persistevano strati evidenti di sporco e di patinature antiche di difficile datazione. Si è quindi imposta una seconda fase di pulitura delicatissima, interamente condotta al microscopio, che ha
permesso di recuperare i colori cangianti e le straordinarie decorazioni condotte a mano libera dal pittore.

Il restauro è stato autofinanziato fin dall’inizio (2014) a cura di Ricerca e, dal 2017, con il sostegno di Art Angels onlus, associazione che si prefigge di sostenere la conservazione, il restauro e la valorizzazione del patrimonio artistico del territorio aretino, che ha adottato il Lorenzetti come suo primo progetto. Restano ancora da finanziar oltre 77mila euro per interventi indispensabili per la corretta ricollocazione dell’opera in chiesa.

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