Anarchico, ribelle, sempre dalla parte dei poveri e dei ‘derelitti’ che rese protagonisti dei suoi quadri più potenti: Lorenzo Viani è stato uno degli artisti toscani più interessanti del ‘900. Viani è cresciuto nel quartiere della Darsena di Viareggio dove sperimentò sulla sua pelle la povertà e la miseria. Questa esperienza vissuta durante l’adolescenza dopo che il padre cameriere in Casa Borbone fu licenziato lo segnerà per sempre al punto che lui in una lettera dichiarò: “Io ho sempre avuto un grande terrore della morte, intorno alle mie figure non aliterebbe sempre questa morte? Io credo di sì, credo che passino tutte le mie visioni d’arte attraverso questo andito umido del mio cervello e ne assumono il colore e l’intonazione”.
Ha studiato prima all’Accademia di Lucca, poi a quella di Firenze. Nel 1908 andò a Parigi dove ebbe modo di vedere le opere gli impressionisti e incrociò anche Picasso. Tornato a Viareggio militò in ambienti anarco-socialisti versiliesi e si dedicò alla pittura in una stanza nello stabile della dogana. Espressionismo, gusto dei Primitivi, simbolismo, nabis, le principali tendenze della pittura europea del periodo si fondono nell’arte di Viani. I suoi quadri sono cupi, spietati, disperati, mostrano un’umanità allo sbando ma che possiede un’epica personale, una forza che li riscatta dalla condizione di indigenza in cui vivono. Sono dei sopravvissuti alla guerra, alla povertà e questo li rende ‘eroici’.
Viani è stato uno straordinario esemplare della fioritura culturale e intellettuale che caratterizzò Versilia, Lucchesia e Lunigiana a cavallo tra il XIX e il XX secolo. Un periodo che vide, nell’arco di un cinquantennio, la presenza in Toscana di personaggi come Puccini, Catalani, D’Annunzio, Ungaretti, Malaparte, Pea, Repaci, Cancogni, Montale, Carducci, Pascoli, Carrà e molti altri.
L’omaggio della Galleria d’arte moderna e contemporanea
In occasione dell’anniversario della nascita (1 novembre 1882) e della morte (2 novembre 1936) la Galleria d’arte moderna e contemporanea di Viareggio esporrà un’opera appartenente ad una collezione privata messa a disposizione dal critico Enrico Dei. Da oggi, nelle sale della Galleria potrà essere ammirato il quadro “Il vecchio cavatore” (1920, olio su cartone cm 93 X 69 collezione privata). Nell’occasione Dei, ha deciso di donare alla Città anche un quaderno di scritti di Viani.
Il capolavoro di Viani: la ‘Benedizione dei morti del mare’
Nella GAMC di Viareggio è esposta anche la ‘Benedizione dei morti del mare’ un’opera cruciale, sintesi di un periodo artistico di Viani e della sua capacità di fondere linguaggio antico e linguaggio moderno una specie di summa di tutto ciò che fino a quel momento egli aveva visto, compreso, sperimentato. Un canto corale sulla sacralizzazione del dolore umano che esprime la tragedia di esseri umani afflitti dalla povertà ma in grado di esprimere sentimenti tanto alti da fare di loro dei personaggi sacri.
La GAMC possiede la più importante raccolta pubblica di Viani con 85 esemplari fra cui il Volto Santo, la Testa di pazza, unica scultura nota del Maestro. Conserva inoltre 17 matrici xilografiche testimonianza eccezionale dell’attività incisoria dell’artista. In collezione anche il Ritratto di Lorenzo Viani eseguito da Arturo Martini nel 1937-38, esposto alla Biennale di Venezia e poi donato dallo scultore alla città di Viareggio quale omaggio all’amico scomparso.