Scuola, sanità, centri commerciali, traporti: la Toscana affronta l’emergenza Covid-19 a tutto tondo, con una serie provvedimenti per arginare i rischi di nuovi contagi che sono stati presentati oggi a Firenze dal presidente della Regione Eugenio Giani. Prima di tutto la Regione ha deciso di potenziare la filiera della tracciabilità con 500 nuovi operatori che lavoreranno al tracciamento dei contatti dei casi positivi al Coronavirus e dei loro contatti.
“Il confronto sarà la bussola che sempre questa giunta userà, prima di assumere qualsiasi decisione – ha sottolineato Giani – se la curva dei contagi migliorasse, potremo forse allentare alcune misure, nel rispetto chiaramente dei protocolli nazionali. Lo stiamo valutando. Ma in ogni caso dobbiamo aspettare sette o dieci giorni per analizzare i dati sull’andamento epidemiologico”.
Attenzione all’afflusso nei centri commerciali
Intanto si attendono i provvedimenti sui ristori economici. “Oggi dovrebbe essere attesa l’uscita del decreto legge del Governo per i settori che hanno subito chiusure – spiega l’assessore all’economia, Leonardo Marras – si parla di 6 miliardi di euro e dunque di provvedimenti adeguatamente finanziati. La Regione nei mesi scorsi aveva già messo un campo importanti risorse a fondo perduto per sostenere gli investimenti di micro, piccole e medie imprese: 115 milioni esauriti a settembre in appena nove ore. Ne serviranno altri cinquanta per rispondere a tutte le domande. Altrettanto bene è andato il bando sul turismo, dove cercheremo di finanziare tutte le richieste”.
La Regione sta ponendo però attenzione anche all’afflusso nei centri commerciali, lasciato ai margini nel Dpcm nazionale. “Vogliamo predisporre un vademecum da scrivere assieme agli operatori economici” sottolinea l’assessore.
Il Governo non ha imposto nuove regole nell’ultimo decreto del presidente del consiglio dei ministri e anche la la Regione al momento non ha intenzione di farlo. “Le nostre – dice ancora Marras – vogliono essere raccomandazioni condivise e di buon senso, come contingentare gli afflussi, disciplinare i percorsi, limitare magari l’accesso nei negozi ad un solo componente per famiglia e chiedere ai centri commerciali, attraverso i propri servizi di vigilanza, di far osservare ai clienti norme di comportamento adeguate”.
L’obiettivo è evitare che i centri commerciali si trasformino in una piazza affollata con conseguenti maggiori rischi di contagio o luoghi dove si passa l’intera giornata. “Se poi le raccomandazioni e l’autodisciplina non si rilevassero sufficienti – interviene Giani – potremo anche decidere a quel punto di ricorrere ad una ordinanza”.
Scuola superiore: un occhio di riguardo per prime e quinte
Il presidente Giani e l’assessora all’istruzione Alessandra Nardini hanno annunciato anche un’ordinanza sulla scuola che sarà pubblicata oggi. “La Toscana – chiariscono – non andrà oltre il 75% di didattica a distanza imposto per le superiori dal Dpcm nazionale”. Se fosse stato per la giunta, non si sarebbe andati oltre il 50%. L’applicazione del nuovo Dpcm sarà accompagnata però da una raccomandazione: che nel 25% delle attività in presenza si siano privilegiati, ove possibile e ferma l’autonomia scolastica, gli studenti delle prime e delle quinte classi, le prime perché al loro ingresso alle superiori e le quinte perché impegnate a fine anno con l’esame di maturità.
“Inoltre – ribadisce l’assessora Nardini – grande sarà il nostro impegno per garantire l’effettiva inclusione di alunni disabili o con difficoltà di apprendimento e per combattere qualsiasi disuguaglianza che possa tradursi in difficoltà nel seguire le lezioni da remoto”.
“Nella riunione che abbiamo avuto ieri con la Direzione didattica regionale ho riscontrato grande armonia. Mi sembra che si sia partiti con il piede giusto” commenta Giani.
200 bus aggiuntivi per il trasporto pubblico
L’assessore Stefano Baccelli ha ricordato che la giunta, con 4 milioni di euro, riuscirà a confermare da qui a fine anno i duecento bus aggiuntivi che già da settembre si sommano a quelli normalmente in servizio fino a pochi mesi fa. Quei duecento bus hanno potuto trasportare 30mila persone. “Stiamo ragionando – spiega – con le aziende di trasporto locale per una distribuzione nell’arco della giornata ancora più razionale. In questo modo, tenuto conto anche del minor numero di studenti che si recheranno a scuola, confidiamo di poter ridurre la capienza sui mezzi dall’80% al 50%, assicurando dunque standard di maggior sicurezza”.